Traffico di reperti archeologici a Crotone, l’inchiesta continua

CarabinieriTutelapatrimonioculturale"Quello concluso oggi è un primo filone di indagine che avrà una successiva fase per verificare anche la destinazione dei reperti trafugati e rivenduti attraverso l'accademico ritenuto a capo dell'organizzazione". Lo ha rivelato il comandante nazionale del Nucleo tutela patrimonio culturale dei Carabinieri, generale di brigata Fabrizio Parrulli, intervenendo questa mattina presso il comando provinciale dell'Arma di Crotone, alla conferenza stampa per illustrare i dettagli dell'operazione "Tempio di Hera" che si è conclussa con l'emissione di 12 ordinanze cautelari a carico di un sodalizio che trafficava in reperti archeologici trafugati dall'area di Capocolonna, a Crotone.

Secondo quanto accertato dagli inquirenti, il sodalizio, in sostanza, operava come una soprintendenza archeologica parallela che utilizzava i reperti per i suoi fini economici rivendendoli o esponendoli in musei privati aperti al pubblico.

--banner--

Il comandante Parrulli ha escluso il coinvolgimento della criminalità organizzata nel traffico: "Abbiamo contezza della compravendita di pezzi di notevole valore su scenari nazionali, ma non ci sono elementi che rinconducano alla 'ndrangheta o altre associazioni criminali organizzate"

"Un'indagine importante - ha detto il procuratore Capoccia - che tutela la ricchezza del nostro territorio. Il lavori svolto dal sostituto Luisiana Di Vittorio con il Nucleo tutela del patrimonio culturale dei Carabinieri ed il comando di Crotone è stato certosino e manifesta la nostra volontà di salvaguardare la storia di questa terra che continueremo a tutelare".

Il comandante provinciale dei Carabinieri, colonnello Salvatore Gagliano, ha spiegato che nell'operazione sono stati impiegati oltre 100 uomini per svolgere le varie perquisizioni. Gagliano ha sottolineato che l'attività ha preso il via nel 2014 in seguito all'arresto di alcuni tombaroli eseguito dalla Compagnia di Crotone a Capocolonna. Il maggiore Valerio Marra, comandante del gruppo carabinieri Tpc di Roma, ha rivelato che è stata sequestrata una collezione in un museo di Crucoli Torretta e numerosi reperti in case di professionisti e persone incensurate.