Sanità, Nesci (M5S) denuncia in procura proroghe commissari e caso punto nascite di Crotone

«Dal caso Gioffrè, Mario Oliverio non ha imparato proprio nulla. A distanza di un anno, il presidente della Regione Calabria colloca abusivamente, come allora, suoi amici di partito alla direzione di aziende della sanità, nell'immobilismo dei commissari del governo Massimo Scura e Andrea Urbani, cui per la seconda volta ho chiesto di intervenire per le revoche obbligatorie». Lo dichiara la deputata M5s Dalila Nesci, con riferimento alla nuova proroga di Sergio Arena e Antonio Belcastro ai vertici dell'Asp di Crotone e del policlinico universitario di Catanzaro. La parlamentare ha inviato un lungo esposto all'Autorità nazionale anticorruzione e alle Procure di Catanzaro, Reggio Calabria e Crotone, argomentando la netta assenza di ragioni per l'allungamento della gestione commissariale delle due aziende, avvenuta con deliberazioni di giunta regionale del 29 aprile scorso e sulla base della normativa introdotta dalla recente legge regionale numero 11 del 2016, che ha esteso a dodici mesi l'incarico dei commissari in sostituzione dei direttori generali, con possibilità di una proroga per altri dodici mesi. Nell'esposto la parlamentare ha scritto che le riferite iniziative «appaiono coerenti con il proposito della maggioranza di non nominare un direttore generale, pur essendo stato approvato l'albo degli idonei, e di aggirare la stessa normativa regionale sulla rappresentanza legale e direzione delle aziende sanitarie». Nell'esposto la deputata 5 stelle ha poi riassunto l'ignota vicenda della sospensione delle verifiche in corso per le strutture sanitarie accreditate, disposta per lettera dal commissario dell'Asp di Crotone, Sergio Arena, che dallo scorso febbraio ha fermato le attività della commissione di competenza. «È gravissimo – commenta l'esponente 5 stelle – e inconcepibile che con successiva deliberazione del commissario dell'Asp di Crotone, risalente al 2 maggio appena scorso, sia stato risolto alla rinfusa il problema delle carenze nel punto nascite dell'ospedale crotonese, seguendo una procedura fuori del mondo con cui è stata gabbata la normativa sul controllo dei requisiti. Ho chiesto alla magistratura di indagare subito, in modo da evitare rischi e silenzi, che la cronaca ha registrato, come sappiamo, per il punto nascite di Reggio Calabria».