Lago (Cs), il sindaco Cupelli sollecita l’intervento del Consorzio di bonifica atteso da oltre due anni

Rispetto per il territorio, ma anche per i suoi abitanti. A chiederlo è il sindaco di Lago Vittorio Cupelli che si rivolge direttamente al Consorzio di bonifica dei bacini del Tirreno cosentino e al suo presidente Davide Gravina, allo scopo di dare seguito ai lavori più volte annunciati e mai realizzati. L'attenzione del primo cittadino del centro collinare è incentrata soprattutto sullo stato di bisogno di località Terrati. In questo luogo quasi tutti i residenti si dedicano alle attività agricole e alla pastorizia, generando reddito e sostentamento, ma da tempo i canali che dovrebbero servire a finalità irrigue risultano coperti da vegetazione spontanea, in particolare canneti, e da detriti provenienti dagli scarichi delle acque piovane. Come se tutto ciò non bastasse la problematica si manifesta in maniera ancora più drammatica nel periodo estivo con i liquami stagnanti che emanano odori malsani e pericolosi per la salute pubblica

«Il presidente Gravina – rimarca il sindaco Cupelli – dovrebbe ricordare che i cittadini di Lago pagano al Consorzio di bonifica i contributi di miglioramento fondiario previsti da precise norme coattive, senza peraltro ricavarne alcun reale beneficio, considerato che il territorio, soprattutto in tempi recenti, non è stato destinatario di alcun intervento istituzionale da parte dell'ente. Invito dunque chi di dovere a trarne le dovute conclusioni, dando seguito al protocollo d'intesa che due anni addietro è stato stipulato tra l'organo municipale ed il consorzio "Valle Lao", proprio al fine di bonificare l'area denominata "Stagno Turbolo" o "Piano Maricello". Urge adottare tutti i necessari provvedimenti operativi per il ripristino delle condizioni ottimali dei canali attenzionati. Non va dimenticato, infatti, che una bonifica di quella zona, e il deflusso corretto delle acque, consentirebbe anche il recupero di alcuni terreni che potrebbero essere destinati ad una fiorente attività agricola, fonte economica primaria della comunità locale. Sarebbe auspicabile dunque che si dia concreta attuazione agli obblighi assunti visto che a tutt'oggi ciò non è avvenuto. Un comportamento non certamente corretto da chi occupa un ruolo istituzionale così importante».