Cosenza, Sap denuncia: "Con tagli non può esserci sicurezza"

"Da tempo cerchiamo di sensibilizzare l'opinione pubblica su temi molto importanti che riguardano la sicurezza del paese e tra questi certamente dobbiamo annoverare le scarse risorse economiche che vengono destinate al comparto debilitando il sistema oltremodo. I tragici fatti di Parigi e la contestuale levata di scudi sul bisogno di efficienti ed equipaggiate Forze di Polizia, ha messo in risalto quanto da noi rivendicato da anni". Lo scrive in una nota il segretario provinciale del Sap Cosenza, Antonio Giordano.

"Ci siamo preoccupati della paventata chiusura dei 400 presidi di Polizia, che al momento sono state scongiurate, attesa una più ampia e qualificata riorganizzazione di tutte le FF.PP., magari con la loro unificazione, che permetterebbe un vero risparmio di risorse ed una migliore dislocazione degli uomini sul territorio senza necessariamente diminuirne i servizi. Invero questo stà accadendo su tutti i territori e Cosenza non è immune da ciò, visto che l'organico reso al lumicino del Posto Polfer di Cosenza, non sta permettendo il contrasto alle ruberie continue e consistenti che nel solo mese di Gennaio u.s. ha prodotto danni patrimoniali per oltre 200.000,00 Euro. Continui furti di rame sulle tratte ferroviarie cosentine e le contestuali "intromissioni con scasso" in diverse strutture funzionali al servizio delle FF.SS. dislocati in punti nevralgici del territorio, ci fa comprendere come il fenomeno abbia acquisito dimensioni importanti a cospetto di un'assenza sul territorio che oggi si vuole colmare magari chiedendo "l'impossibile" ai pochi operatori rimasti. Non possono essere scaricate le responsabilità di una cattiva gestione delle risorse umane sul personale che oramai giunto alla soglia della pensione (l'anzianità media degli operatori è di oltre 50 anni) deve avere tutto il diritto di essere amministrato secondo le normali prassi amministrative e non in "deroga" ad accordi Sindacali ed a leggi e regolamenti che vietano alcuni comportamenti. Risorse inesistenti significano servizi inesistenti e questo la cittadinanza deve saperlo e quando si chiede maggiore attenzione sui procedimenti votati in Parlamento che possono mettere a rischio la tenuta del nostro Paese è bene non sottovalutarli.
Noi dalla parte dei cittadini onesti e di tanti colleghi che oggi sono costretti a vivere questo "voluto" disagio, combattiamo e combatteremo affinché gli standard qualitativi del servizio siano degni di un paese civile che non offende le proprie FF.PP. magari "lucrando sulla loro pelle".