Cosenza, la leggenda di Alarico diventa un film. Sgarbi: "Vero tesoro è la città"

sgarbivittorio"C'è un abuso d'ufficio evidente di cui parlerò con il Ministro e alla direzione generale rispetto alla limitazione della ricerca voluta dalla Soprintendenza. E chiaro che se si riferisce a un'area archeologica definita nella quale c'è un vincolo prestabilito rispetto a cose reali ha il diritto di farlo, anzi è un dovere perché è materia che pertiene a un sito archeologico, ma se uno ostacola i sogni è un coglione. Siccome quello di Alarico è un sogno e lo scavo, da un parte o dall'altra, è legato a un'ipotesi che non insiste su un'area su cui ci sia realmente il suo tesoro mi chiedo come qualcuno possa dire di no". Lo ha dichiarato Vittorio Sgarbi, oggi a Cosenza per partecipare a un convegno sul progetto di ricerca del tesoro di Alarico voluto dal sindaco Mario Occhiuto. La polemica riguarda la richiesta della Soprintendenza di affiancare un esperto alle operazioni di scavo sul fiume, che riguarda principalmente il dissesto idrogeologico e coincide con l'avvio di studi con georadar sull'area che la leggenda vuole sia quella in cui il tesoro di Alarico è stato seppellito. All'incontro partecipano anche il regista Massimo Scaglione, che ha annunciato un film sul re dei Goti, l'attore Massimo Bonetti che ha interpretato una lettura e Osvaldo Desideri, scenografo premio Oscar che parteciperà alla realizzazione del film.

La produzione impegnerà circa mille persone tra maestranze e figure artistiche locali per una concreta valorizzazione delle risorse umane del territorio, sarà prodotto dalla Red Moon Film srl in co-produzioni con Adler&Associates Entertainment Inc di Losa Angeles, Mibact e Ue Media, e il Comune di Cosenza che parteciperà coinvolgendo realtà imprenditoriali e capitali privati. "Il film "Alarico, il re di tutti" sarà ambientato a Cosenza, ci sarà una riproduzione 3D di un grande circo della Cosenza romanica", ha anticipato il regista questa mattina. Nel teaser proiettato questa mattina si vedono Scaglione con il sindaco Occhiuto in una scena che trasforma la Cosenza attuale nello scenario del 410 a. C. in un salto indietro nel tempo reso possibile dalle nuove tecnologie.

"Quello che sta accadendo qua -ha detto ancora Sgarbi parlando con i cronisti- è il sogno di Alarico, la Soprintendenza non c'entra". Poi ha aggiunto: "Il tesoro di Cosenza c'è ed è la città, basta guardarla con occhi liberi, non c'è bisogno di scavare. Anzi io credo che meno si trova meglio è. Se si trovasse qualcosa del tesoro sarebbe così limitativo rispetto al sogno che è meglio pensare che sia immenso e quindi non trovarlo". Sgarbi ha anche commentato le dimissioni dei 17 consiglieri comunali che proprio questa mattina hanno sancito lo scioglimento anticipato del consiglio comunale di Cosenza: "Di Occhiuto pensavo e penso che sia un buon sindaco, quelli che stanno nelle finte maggioranze si muovono con tradimenti. Al tempo di Alarico era anche peggio, lo sfiduciavano ogni giorno e poi ritornava".