Belmonte Calabro (Cs), dal 23 gennaio la seconda edizione della rassegna“Con il teatro non si mangia”

Prende il via il 23 gennaio la seconda edizione di "Con il teatro non si mangia"rassegna intermittente di cibo e teatro ideata dalla piccola compagnia Palazzo Tavoli all'Ex Convento di Belmonte Calabro (Cs).

Una rassegna teatrale domestica, fatta in casa, usando spazi scenici non convenzionali. Dove si mette in atto una personale visione della fruizione del teatro. Un teatro fuori dai teatri, e dagli spazi deputati ma che cerca una casa fatta di una tavola e di tante sedie. Dove prima partecipi allo spettacolo e poi mangi.

La rassegna, che quest'anno oltre agli spettacoli propone e lancia una CALL nazionale per l'assegnazione di una Residenza Creativa, vive del lavoro che da anni vede l'Ex Convento come un luogo che si reinventata in spazio di accoglienza per progetti artistici, percorsi di ricerca e di studio intorno al teatro ed alla musica, in un dialogo aperto con il cibo, come forma d'incontro e della partecipazione delle persone o spettatori. Un percorso che da sempre ha vissuto in una totale autonomia artistica ed economica.

Si apre il 23 gennaio con Levate 'a pistol down di e con Vincenzo Mercurio prodotto dal Teatro Proskenion e dall'Osservatorio sulla Ndrangheta di Reggio Calabria. Il lavoro nasce dal laboratorio "Tempo rubato alla ndrangheta". Il laboratorio analizza come il crimine organizzato strumentalizza spesso alcune forme espressive e di comunicazione per mitizzare i suoi capi e per esaltarne le gesta.

Tra guappi, onore e contrabbando, la vita di Assunta Maresca detta "Pupetta" è il filo conduttore e pretesto per un ritratto di comportamenti e vizi della società oltre la soglia della legalità. Vincenzo Mercurio, attore e musicista, parte dalla storia della sua famiglia materna emigrata dalla Calabria verso un paese campano negli anni '70 per raccontare un cinquantennio nella provincia napoletana.

Il racconto è principalmente musicale e viaggia dalla tradizione classica alla sceneggiata, al neo-melodico. Tutto a Napoli è musica, perfino la sotto-cultura criminale ha la sua espressione, che non manca di essere stigmatizzata nello spettacolo.

Il carta-storie: come se fossi Il Piccolo Principe con Piero Bonaccurso di teatrop (20 febbario).

Il racconto della nota storia del Piccolo Principe viene, in questo spettacolo tagliuzzata e reincollata. Atterrato malauguratamente nel deserto un pilota d'aerei fa la conoscenza di un ometto molto speciale. E fin qui tutto regolare. Il Piccolo Principe racconterà del suo viaggio nell'universo e di tutte le cose belle che ha visto e di chi ha conosciuto. Parlerà di universo e mondi sconosciuti. Ed insieme agli spettatori si costruiranno e si animeremo tutti gli oggetti e gli animali che Il Piccolo Principe incontrerà.

Uno spettacolo-laboratorio che si inserisce nel genere del teatro d'infanzia e della gioventù, rivolto principalmente ad un pubblico giovane.

"Se l'occhio non si esercita, non vede, se la pelle non tocca, non sa, se l'uomo non immagina,si spegne" Il 12 marzo si potrà assistere al progetto di Giuseppe Semeraro di Principio Attivo Teatro (LE) con Digiunando davanti al mare per un racconto su Danilo Dolci. La drammaturgia di Francesco Niccolini e la regia di Fabrizio Saccomanno ed in scena lo stesso Giuseppe Semararo.

La figura di Danilo Dolci sfugge a qualsiasi tentativo di classificazione: poeta, intellettuale, pedagogo. Dopo un breve viaggio in Sicilia decide di ritornarci e di mettersi al fianco degli ultimi, dei diseredati, dei banditi come li chiamava lui stesso. Negli anni cinquanta organizza e promuove tantissime manifestazioni e scioperi in difesa dei diritti dei contadini, dei pescatori, dei disoccupati. Il suo attivismo gli valse due candidature a premio Nobel perla pace e il riconoscimento a livello internazionale del suo operare. Sempre in quegli anni con i contadini progetta e realizza una radio clandestina, un asilo, una diga, l'università popolare insieme a tanti progetti culturali. Uno spettacolo di pancia, stomaco e sentimento che racconta la rivoluzionaria figura di Danilo Dolci.

Gli Orti della Luna, liberamente tratto da Le Lettere dalla Kirghisia di Silvano Agosti della compagnia TeatroP di Lamezia Terme (CZ) con Greta Belometti, Pierpaolo Bonaccurso e le musiche dal vivo di Fabio Tropea (16 aprile) verrà profondamente calato con un intervento site-specific all'interno dell'Ex Convento. Lo spettacolo interagirà con i "luoghi" e gli ambienti (la loggia, gli orti, le vasche di raccolta) condividendo con gli spettatori la scoperta , lo stupore, l'intimità, la quotidianità dei luoghi stessi, stringendo una relazione esclusiva con lo spazio, nel tentativo di coinvolgere assieme ai luoghi, il sistema di relazioni che questi luoghi ospitano.

Lo spettacolo racconta di una magica isola, non troppo vicina e neppure troppo lontana, dove i desideri e le necessità degli esseri umani sono messe al primo posto. Lo spettacolo racconta una vita più serena e una saggezza profondamente umana che comunemente ci ostiniamo a considerare irraggiungibile. Nella prima parte dello spettacolo lo spettatore sarà invitato a partecipare ad un dinamico viaggio iniziatico da un vecchio guru, alla fine di questo viaggio arriveremo su quest'isola dove il tempo è dedicato a se stessi, all'amore, alla famiglia, ai figli, alla vita insomma. In questo viaggio iniziatico il pubblico vivrà un emozionante percorso: una serie di allucinazioni. Gradus ad Parnassum lunga ripida e faticosa è la strada che al Parnaso conduce.

Il 1 maggio con la CALL per l'assegnazione di una Residenza Creativa, chiuderemo questo percorso. Lo scopo del progetto, promosso dalla piccola compagnia Palazzo Tavoli, riassunto nella formula 1 MAGGIO DEL LAVORO, è quello di facilitare il lavoro artistico e creativo di attori e performers, offrendo uno spazio, sia fisico che mentale, utile all'atto poetico.

1 MAGGIO DEL LAVORO e' un programma di Residenza basato sulla ricerca e l'esperimento. Al vincitore della call verrà garantita una permanenza della durata di cinque giorni all'Ex Convento. Potrà essere il primo vero passo di investigazione o la fine di un progetto già avviato, l' accento è sullo sviluppo piuttosto che sul risultato

1 MAGGIO DEL LAVORO è concepito in due fasi:

La prima, che si svolge il 1 maggio e' quella della presentazione delle opere (già in repertorio) degli artisti selezionati, che concorreranno all'assegnazione della Residenza Creativa ;

La seconda, prevede dal 26 al 30 ottobre 2016 lo svolgimento della Residenza stessa.