Esclusivo. Occhiuto: “A Cosenza clima al veleno e falsi dossier, ma non mollo”

occhiutomarionuovadi Francesca Gabriele - Quando parla della sua Cosenza, l'architetto Mario Occhiuto, diventa un fiume in piena. Difficile fermarlo. Diventa, invece, intransigente, quando gli chiediamo delle scorse amministrative, degli ex alleati e di tutto il fango che gli scorre vicino: dai pentiti agli appalti. Con il sindaco della città bruzia abbiamo ancora parlato del rapporto con Ennio Morrone, con gli scopellitiani e poi di Giacomo Mancini che potrebbe essere il suo antagonista alle amministrative di Primavera.

Il termine del suo mandato scadrà tra circa nove mesi, eppure, nella sua città si respira già aria di elezioni. Scorre il veleno come cinque anni fa. Qual è il suo stato d'animo?

Tranquillissimo. Solo amareggiato dal clima di veleno e dagli attacchi smisurati e incitanti all'odio e alla violenza di cui sono vittima. Eppure, ho messo tutto il mio impegno per questa città e sono stato sempre disponibile e cortese con tutti, anche con chi, ora, è utilizzato o pagato per colpirmi in questo modo violento. Costruiscono falsi dossier con tecniche da terroristi o da servizi deviati. Vorrebbero farci fuori in ogni modo possibile perché abbiamo smosso le coscienze e dimostrato che anche in Calabria si può cambiare, ma chi sta dietro a questi attacchi dovrebbe solo vergognarsi con se stesso. Per noi parlano i fatti, e proprio per questo costituiamo un grave pericolo (anche in prospettiva), per il vecchio modo di fare politica incentrato sulle parole vuote, sulle politiche clientelari di assistenzialismo, e sulle sterili polemiche. Con il confronto politico sono perdenti e lo sanno, e qualcuno cerca di utilizzare vecchi metodi scorretti e criminali. Ma ci difenderemo, e non ci riusciranno.

Intanto, hanno iniziato a "cantare" i pentiti e a fare, tra gli altri, anche il suo nome. Mi riferisco gli appoggi avuti alle amministrative. E' pur vero che le dichiarazioni dei pentiti vanno prese con la massima cautela e ovviamente verificate da chi ne ha competenza. Mario Occhiuto, sostenuto da tutto il Pdl, allora uscito vittorioso dalle regionali, aveva bisogno di bussare alla porta della malavita locale per assicurarsi l'elezione a sindaco?

In verità è esattamente il contrario, e si tenta anche in questo caso di creare un polverone per confondere posizioni ben più gravi coinvolgendo pure la mia persona. Le dichiarazioni emerse dai verbali pubblicati riguardano, infatti, il racconto dei pentiti, ovviamente tutto da verificare e accertare, con riferimento ai loro personali contatti con rapporti di scambio elettorale (voti in cambio di soldi e assunzioni) con i miei diretti competitor, proprio a mio danno. Per quanto mi riguarda il pentito (che, sottolineo, racconta dei suoi contatti diretti con i miei avversari, e non certo con me), fa riferimento invece solo genericamente e per "sentito dire" al fatto che sarei stato votato da altre due persone non appartenenti al suo "clan". Ora si da il caso che queste due persone citate erano in passato presidenti di cooperative sociali che lavoravano con il Comune da circa vent'anni e che solo con la mia amministrazione, e a seguito di nostra richiesta di certificazione antimafia al Prefetto, hanno ricevuto l'interdittiva e sono stati esautorati. Inoltre, uno dei due, è stato addirittura candidato contro di me in una delle liste collegate a Paolini, e quindi non si capisce come avrebbe fatto a votarmi.

Lei mi sta dicendo che le dichiarazioni del pentito si possono ritenere contrastanti?

Evidentemente le generiche informazioni del pentito che riporta un pour parler erano aleatorie e inesatte. Tanto che lo stesso presidente citato, dopo essersi candidato con Paolini, mi ha poi addirittura minacciato ed è stato arrestato a seguito di intercettazioni telefoniche. Quindi il caso è ben noto anche alle Forze dell'ordine e alla Magistratura.

Lei appare politicamente isolato. Ha rotto i rapporti con i fratelli Gentile, con Giacomo Mancini che potrebbe essere il candidato a sindaco di una parte del Pd, il Pdl non esiste più e lei può contare solo sull'appoggio dei fedelissimi dell'ex governatore. Si è pentito di aver rotto certi equilibri?

Non mi pare proprio. Ho già dichiarato di voler fare riferimento solo a liste civiche perché mi sento il sindaco di tutti, al di là delle appartenenze politiche, e i miei interlocutori sono direttamente i cittadini. Non credo che possano oggi ormai verificarsi vittorie elettorali frutto di accordi di segreterie partitiche, alle spalle dei cittadini. Questa è una scelta e non una necessità. Devo dire, infatti, che il Pdl, che non esiste più in Italia, ma si è trasformato di nuovo in Forza Italia, certamente sarà felice di continuare a sostenermi a Cosenza anche sotto altra forma. Così come i miei alleati storici e leali con i quali ho condiviso questa entusiasmante esperienza che fanno riferimento a Ennio Morrone e Fausto Orsomarso. Con noi inoltre c'è tutto il gruppo dei consiglieri di maggioranza, con i quali alla fine si è consolidato un rapporto di leale stima e amicizia. Infine, devo dire che il campo oggi si sta addirittura allargando a molti movimenti civici e nuovi partiti che stanno aderendo spontaneamente interessati a questo nuovo modo di governare: è una notizia dell'ultima ora per esempio il coinvolgimento di Italia Unica.

Le chiedevo degli ex alleati...

Non è stata una mia volontà quella di rompere i rapporti con alcuni ex alleati: sono stato costretto pur con dispiacere, e non porto rancore a nessuno. Per quanto riguarda Mancini, invece, posso dire che la sua decisione è il frutto di un preciso e spregiudicato calcolo elettorale, a seguito della sua mancata elezione in consiglio regionale con Forza Italia. Ora, infatti, l'ex assessore cerca uno spazio in qualunque forma e con qualsiasi schieramento: mi sembra, dopo appena pochi mesi dalle ultime elezioni regionali che l'hanno visto contrapposto a Oliverio, un comportamento incoerente ed egoista anche riguardo ai suoi (ex) amici che difatti l'hanno abbandonato e sono rimasti leali al nostro progetto (i due consiglieri comunali, gli amici Salerno e Caruso, e l'ottimo assessore Carmine Manna). Mancini è stato componente della giunta regionale Scopelliti provocando danni allo stesso ex presidente e a tutta la comunità calabrese: la Calabria è, infatti, una delle regioni cosiddette "canaglia" proprio per il mancato utilizzo dei fondi strutturali. Non credo che potrà essere il candidato dei democratici proprio per tutte queste contraddizioni, e perché altrimenti vorrebbe dire che un partito come il Pd non riesce ad esprimere in città proprio nessuna personalità adeguata e sceglie uno non eletto in FI. Ma tanto meglio per noi se fosse proprio lui il candidato del Pd (alla luce di tutte queste contraddizioni), tanto alla fine qualcuno dovrà pur essere l'avversario. Sono cose che non m'interessano.

Come sono i rapporti con Ennio Morrone?

Ottimi. Mi dice sempre che questa volta vinceremo al primo turno con larghissimo margine, perché sente nella città un apprezzamento diffuso rispetto alla nostra azione. Inoltre, ho un rapporto di collaborazione molto intenso e proficuo con il figlio Luca che è il presidente del Consiglio comunale, rapporto che in questi anni è diventato anche di grande stima e di amicizia e affetto reciproco.

Lei, mi diceva prima, confida molto nell'appoggio dei cosentini per la rielezione. E' consapevole, dopo quanto accaduto alle regionali, della disaffezione della gente comune alla politica e ai suoi rappresentanti?

L'unica cosa che non perdonano veramente (e giustamente) i cittadini è l'inattivismo e l'insipienza della classe dirigente. Lo dimostrano, a livello locale, tanti casi: quello recente della Campania dove De Luca, un sindaco che ha realizzato in vent'anni tante opere nella sua città, è stato per questo motivo eletto addirittura governatore regionale pur se considerato addirittura "impresentabile" dalla Commissione Antimafia e condannato con il rischio di non poter neppure governare a causa della legge Severino. Per restare nella nostra regione ricordo i casi del comune di Rende dove ha governato Principe per 62 anni al di là dei partiti che lo sostenevano, e del comune di Altomonte all'epoca di Costantino Belluscio, e ce ne sono tanti altri. Noi, in pochi anni, abbiamo avviato un cambiamento con una svolta epocale in città, e questo già si percepisce in modo evidente: nell'efficientamento e nella gestione dei servizi, nella riqualificazione fisica degli spazi liberi aperti, nelle attività di rivitalizzazione culturale, nelle politiche del welfare, nei progetti d'investimento e di sviluppo con le tante opere pubbliche. E tutto ciò è avvenuto in un periodo attraversato da una crisi economica generale in cui in tutti gli enti è stato difficilissimo governare a causa dell'aggravarsi dei problemi personali e lavorativi delle persone, in un Comune che ci avevano lasciato disastrato da un dissesto finanziario certificato dalla Corte dei conti, e negli anni in cui lo Stato ha operato consistenti tagli dei trasferimenti di risorse agli enti locali a causa del "fiscal compact". Alla luce di tutto ciò posso dire che siamo stati veramente bravissimi. Non credo proprio che la città vorrà ritornare indietro.

Sindaco, Cosenza ha troppi cantieri aperti. L'accusa è di favorire appalti a ditte "amiche" con la complicità dei dirigenti comunali... Lavori in corso e lavori conclusi e, nel frattempo, il centro storico crolla...

Il Comune di Cosenza ha appaltato in questi anni circa 150milioni di opere pubbliche, utilizzando risorse strutturali europee che di solito in Calabria vanno perdute. Siamo stati veramente bravi perché abbiamo fatto in soli quattro anni più di quanto si è realizzato negli ultimi quaranta. Questo è l'unico modo per generare ricchezza per il territorio perché si realizzano opere che trasformano la città facendola diventare più bella e attrattiva e funzionale alle rinnovate esigenze dei cittadini. In più i lavori in corso, specie in questo momento di crisi, creano occupazione per operatori tecnici, operai, fornitori di materiali, etc. Il fatto che ci siano cantieri aperti per me è un vanto, e non certo un problema. Inoltre i cantieri, oltre che la riqualificazione fisica degli spazi liberi aperti, riguardano l'efficientamento di servizi sui quali non si metteva mano da quarant'anni come la rete idrica e quella d'illuminazione pubblica. Di solito in tutte le campagne elettorali a cui indirettamente ho partecipato l'accusa principale consisteva nel rinfacciare all'avversario che aveva governato il "non aver fatto niente". Questo con noi è impossibile, e allora s'inventano mistificazioni di tutti i tipi e armano killer mediatici con accuse violente, false e denigratorie. Noi, però, rispondiamo con i dati e i fatti che sono incontrovertibili e inconfutabili: abbiamo ridotto rispetto al passato consistentemente (su mio preciso indirizzo scritto rivolto agli uffici) gli affidamenti diretti (cottimi fiduciari e somme urgenze) dall'82,5% al 34% (confronto tra gli anni 2010 e 2014); abbiamo effettuato dopo circa vent'anni la gara pubblica con richiesta di certificazione antimafia dei servizi manutentivi (circa sette milioni di euro all'anno), che prima venivano "artatamente frammentati per eludere la normativa antimafia" e affidati senza gara direttamente ogni sei mesi; tutte le decine di denunce presentate in Procura sono state archiviate in quanto ritenute inconsistenti, e questo dimostra il disegno persecutorio e criminoso che evidentemente c'era alla base con il tentativo di bloccare i cantieri senza minimamente preoccuparsi del bene della città, pur di crearci un danno politico.

Lei è un fiume in piena. Le chiedevo del centro storico...

Per quanto riguarda il centro storico c'è un altro tentativo di mistificazione in atto, ma io credo che sia evidente anche in questo caso che è veramente stato fatto il massimo dopo decenni di politiche urbanistiche attive tese allo sviluppo a nord con il conseguente abbandono e degrado della parte antica della città. Abbiamo restaurato tutti gli edifici storici pubblici (compresi i grandi contenitori culturali del castello e dei complessi monumentali di San Domenico e Sant'Agostino), i ponti storici, i monumenti e le fontane, riqualificato le ville e i fiumi. Abbiamo migliorato i servizi di spazzamento, di raccolta differenziata, di trasporto pubblico urbano; potenziata l'illuminazione pubblica e installata quella artistica. Aperti i teatri con grandi stagioni liriche e di prosa, anche contemporanea al Morelli; la biblioteca civica; il Centro studi Telesiano, il Museo storico all'aperto. Nuove opere di architettura contemporanea sono state realizzate (i BoCS Art) e altre sono in corso (il ponte di Calatrava, il Museo di Alarico, il Planetario). Molti gli eventi attrattivi quali il Lungofiume con centinaia di migliaia di visitatori, e i servizi al turismo (prima inesistenti) quali lo ScopriCosenza con gli itinerari turistici e i punti informativi, i Cinque sensi di marcia. Tanti gli incentivi alle imprese con la Zona franca urbana, i Temporary store, e il nuovo Psc in corso di approvazione.

Sindaco, i palazzi crollano...

Crollano i palazzi privati (sui quali non si può facilmente intervenire con fondi pubblici) com'è sempre avvenuto a causa della mancata manutenzione da parte dei proprietari, ma anche su questo per la prima volta c'è un piano (che ha bisogno di tempo) e abbiamo già emesso decine di ordinanze con l'obbligo ai proprietari della messa in sicurezza.

Ritornando all'ex governatore, come sono i rapporti con Luciano Vigna, suo assessore e uomo fedelissimo di Peppe Scopelliti?

Non so se Vigna sia o meno un "uomo fedelissimo di Peppe Scopelliti" ma so certamente che è un suo leale amico. I miei rapporti con Luciano sono ormai di sincera amicizia, e la mia scelta personale di nominarlo vicesindaco e assessore al Bilancio è stata ottima perché dico francamente che non avremmo ottenuto questi risultati senza il suo decisivo e competente apporto. Con lui non ho bisogno di sentirmi quasi mai perché siamo in completa sintonia, e ha la mia piena fiducia.

Oggi, Mario Occchiuto, può dire di essere un uomo sereno e un amministratore appagato?

Sono certamente un uomo e un sindaco sereno perché ho la coscienza a posto e perché so cheabbiamo profuso il massimo impegno in favore della città. Moltissimo è stato già fatto, partendo da sotto zero. Ora il lavoro dovrebbe essere più semplice perché la strada è segnata. Per sentirmi appagato, però, dovrò vedere la mia città così come la immagino da tempo. Una città bellissima con tante opere realizzate di architettura contemporanea: piazza Bilotti con il Museo vetrato che fuoriesce (per farsi un'idea tipo quello del Louvre) collegata al lungo corso pedonale e al Mab, alla scalinata con le fontane musicali che sale su piazza Santa Teresa; il museo di Alarico con la riqualificazione degli argini dei fiumi (di cui un tratto navigabile); il ponte di Calatrava; il Planetario e i BoCS Art con le residenze di artisti. I grandi contenitori culturali nel centro storico: il castello e i complessi monumentali di San Domenico e Sant'Agostino. Una città viva sempre in fermento culturale con teatri aperti, biblioteche, spazi all'aperto scenario di grandi eventi. Installazioni artistiche e luminose. Frequentata da artisti di ogni tipo. Con la riscoperta del mito del più grande tesoro della storia dell'umanità: il tesoro di Alarico. Una città sostenibile con spazi verdi curati e attrezzati, con molte piazze e percorsi pedonali, piste ciclabili e percorsi tattili per persone con disabilità. Dove si seguono le "buone pratiche" riguardo al ciclo dei rifiuti (raccolta differenziata e riciclo dei materiali), alla mobilità sostenibile e al trasporto pubblico urbano (Circolare veloce), sull'efficientamento dei servizi idrico e di illuminazione pubblica. Una città solidale con le politiche sul welfare effettivamente rivolte verso le persone più svantaggiate; con le case assegnate in autorecupero; con la promozione della dignità di ogni persona. Quando tutto questo sarà completamente realizzato sarò appagato. E vi assicuro che verranno da tutte le parti per visitare la nostra splendida città, resa unica e attrattiva in tutto il Centro Sud d'Italia. Sono un esperto di città e ne sono sicuro: presto Cosenza, alla conclusione del nostro progetto, sarà una città di grande rilievo nazionale, con migliaia e migliaia di presenze turistiche. Stanno arrivando!