Corigliano Calabro (Cs), servizi assistenziali: attivato sportello Pua

Programmazione sociale per le non autosufficienze. Al taglio del nastro i progetti Porta Unica di Accesso (PUA) e i progetti di assistenza domiciliare in CDI (cure integrate con l'Azienda Sanitaria Provinciale) e non in CDI, finanziati con fondi Piano Azione e Coesione del Ministero dell'Interno. – Facilitare l'accesso alle prestazioni sanitarie, socio sanitarie e sociali; garantire continuità assistenziale; informare sull'offerta dei servizi sanitari territoriali; sostenere una scelta consapevole delle persone con disagio; prendere in carico il paziente. Ad offrire tutti questi servizi è lo sportello Porta Unica di Accesso (PUA), finanziato con fondi della Regione Calabria, che sarà ospitato presso Palazzo Garopoli, sede del Comune, nel centro storico. Lo stesso servizio sarà attivato nei comuni limitrofi di San Demetrio Corone, San Giorgio Albanese, San Cosmo e Vaccarizzo, una volta a settimana. Sarà presente, inoltre, una assistente sociale in supporto alla PUA dell'Azienda Sanitaria.
È quanto fa sapere l'assessore alle politiche sociali Marisa CHIURCO, soddisfatta anche per l'avvio di due importanti progetti: i SERVIZI per ANZIANI NON AUTOSUFFICIENTI in ADI (assistenza domiciliare integrata) e in CDI (cure domiciliari integrate).

"L'obiettivo di questi progetti – dichiara la CHIURCO – è quello di ridurre al minimo l'ospedalizzazione e allo stesso tempo di fornire servizi di qualità in grado di rispondere principalmente alle esigenze delle persone non autosufficienti". Presa in carico della persona ed elaborazione di un progetto di aiuto specifico, elaborato con la persona stessa e discusso in equipe con altri operatori. Attività di orientamento, ascolto della domanda e decodifica del bisogno per fornire all'utente l'indicazione precisa del tipo di servizio individuato. Supporto alla compilazione della specifica domanda di accesso; disbrigo pratiche e prenotazioni visite. Accoglienza ed ascolto. Tra le altre funzioni del PUA ci sono anche quelle di front-office.
Approcciarsi agli anziani significa considerare, non solo l'autosufficienza fisica, ma anche e soprattutto una non autosufficienza sociale, da contrastare rispondendo ai loro bisogni di partecipazione, socializzazione e protagonismo; rafforzando la solidarietà e la relazionalità e impedendo i meccanismi di espulsione dal tessuto familiare e sociale. Si tratta di un servizio domiciliare, dove la domiciliarità, comprende sia la casa, il luogo della memoria, della ritualità e delle abitudini che le relazioni sociali, la cultura, la storia del proprio territorio e della propria comunità locale.

Alcune prestazioni potranno espletarsi all'interno del domicilio, e altre, invece, fuori.