Cosenza, sperimentato l’utilizzo di droni per controllare il mar Tirreno dall’alto

La salute del mare si controlla anche dall'alto. La Provincia di Cosenza continua nella sua attività di monitoraggio dell'ambiente marino su diversi fronti. Dal momento del suo insediamento il presidente Mario Occhiuto, infatti, ha indirizzato l'attività della Polizia provinciale e i tecnici del settore Ambiente e demanio, sulla tutela dell'ambiente e in particolare sulla zona del Tirreno cosentino, operando anche su delega della Procura di Paola, per segnalare i casi di malfunzionamento di depuratori e scarichi fognari. La Polizia provinciale, in particolare, sta controllando da mesi i diversi depuratori della costa tirrenica cosentina, riscontrando molte irregolarità che sono tra le cause dell'inquinamento marino. Sotto osservazione sono la manutenzione ordinaria e straordinaria dei depuratori, con controlli su tutte le fasi di depurazione, campionamenti degli scarichi a mare, controlli sulla gestione e manutenzione degli impianti. Dai campionamenti fatti sui 41 impianti, ora al vaglio della Procura di Paola, è stato riscontrato, in alcuni casi, il superamento dei limiti tabellari per quanto riguarda le analisi microbiologiche. In questi giorni si sta procedendo, inoltre, anche alle analisi di parametri che stabiliscono la tossicità delle acque allo scarico.
Intensa anche l'attività del Settore Ambiente e demanio della Provincia, in ordine al rilascio di autorizzazioni e successive verifiche su eventuali superamenti tabellari per i depuratori costieri. Di recente, il settore ha autorizzato anche il progetto di adeguamento del depuratore di Belvedere marittimo, i cui lavori garantiranno un organico funzionamento dell'impianto.
Ma non sono i disservizi i soli colpevoli di casi di inquinamento registrati lungo il litorale tirrenico. Molta sporcizia arriva a riva sollevata dai fondali, soprattutto per colpa della pratica illegale della pesca a strascico, regolarmente messa in atto da diversi pescherecci che a volte riescono a sfuggire al controllo della Guardia costiera. Per questo motivo il Presidente Occhiuto ha offerto un ulteriore supporto per le attività di monitoraggio grazie alle moderne tecnologie offerte dai droni che controlleranno dall'alto ciò che avviene a largo delle coste del mar Tirreno. Un primo volo prova è stato effettuato questa mattina a Paola, in località Pantano. L'aeromobile a pilotaggio remoto, dotato di videocamera e fotocamera, ha registrato diverse immagini sia degli impianti di depurazione della zona, sia della foce dei torrenti. Il drone si è poi spostato verso il largo, in una simulazione di controllo per l'individuazione di pescherecci che praticano la pesca a strascico, illegale sia per i danni che causa ai fondali, sia perché depaupera la risorsa ittica, catturando anche pesci allo stadio giovanile, non commercializzabili e costituendo in più una concorrenza sleale per la piccola pesca artigianale. Inoltre il lavoro della rete sul fondale, porta a galla sporcizia sedimentata che, trascinata a riva dalle correnti, contribuisce a produrre quello strato di colore scuro che galleggia sulle onde.
Un altro segno importante che renderà ancora più efficace l'attività di controllo, sarà rappresentata dall'apertura di un ufficio della Polizia Provinciale a Paola, presso la sede dell'istituto "Pizzini", che sarà inaugurata con una cerimonia aperta a tutti giovedì 30 luglio alle ore 11.
L'ufficio servirà a rendere più efficace e celere l'azione di prevenzione e controllo sugli impianti di depurazione, per dare seguito agli intenti condivisi nel corso dei tavoli tecnici ambientali tra i sindaci del territorio e i settori provinciali preposti, sulle tematiche legate alla salvaguardia e tutela dell'ambiente, con particolare riguardo alle coste e al mare.