All'Unical si è discusso di sicurezza sulla SS106

Venerdì, 22 Maggio 2015 – Il problema Statale 106 è innanzitutto una questione sociale. Una lotta, quella per il riconoscimento del diritto ad una mobilità sicura e moderna nel territorio ionico, che deve vedere coinvolti innanzitutto i cittadini. Bisogna seguire e sostenere l'esempio di quegli amministratori e Sindaci virtuosi del comprensorio che, con coraggio ed intelligenza, hanno saputo intraprendere una battaglia civile, nelle opportune sedi istituzionali, mirata al raggiungimento di un obiettivo: l'ammodernamento della strada della morte, la più pericolosa d'Italia e d'Europa, anche nel tratto da Sibari a Crotone.

È quanto emerso nel corso del dibattito "Calabria senza S.S.106, uguaglianza e futuro!" tenutosi ieri (giovedì, 21 maggio 2015) nell'Aula University Club dell'Unical e promosso dalle associazioni universitarie "Unica", "Athena" e "Matrix", in collaborazione con l'Associazione "Basta Vittime Sulla Strada Statale 106". Un confronto vivo e partecipato, moderato dalla studentessa rossanese Fabiana Felicetti, al quale hanno preso parte il Pro Rettore dell'Unical Luigino Filice, Antonio Alessio, rappresentante degli studenti nel Senato accademico, Giulio Cipriotti dell'associazione Unica, Pietro Iaquinta, responsabile scientifico del progetto "Percezione sicurezza stradale tra i giovani" (Pssg). E poi, ancora, Gianluca Bruno, sindaco di Isola Capo Rizzuto, Giuseppe Antoniotti, sindaco della Città di Rossano soggetto capofila del tavolo tecnico permanente dei sindaci dello Jonio cosentino sulla Statale 106 e Fabio Pugliese, presidente dell'associazione Basta Vittime sulla statale 106.

Nell'estate 2014 – ha raccontato il sindaco Antoniotti agli studenti intervenuti – insieme ai colleghi del territorio e all'associazione Basta vittime sulla Statale 106, mi sono fatto promotore dell'insediamento di un tavolo istituzionale permanente, mirato a sensibilizzare la Regione, il Governo e la Comunità europea affinché assumano impegni concreti riguardo all'ammodernamento di questa pericolosissima strada, nota per le vittime che ha mietuto e continua a mietere e che, ancora oggi, nonostante la sua inadeguatezza risulta essere la principale arteria di comunicazione tra la Sibaritide ed il resto del Paese. C'è impegno costante ed un'attenzione perenne affinché, soprattutto alla luce del prossimo avvio dei lavori sul tratto Sibari-Roseto Capo Spulico, non si tenti l'ennesimo colpo di mano a discapito dell'area ionica calabrese che punti ad escludere dagli investimenti proprio il tratto Sibari-Crotone. In merito, proprio grazie all'attività istituzionale promossa dal tavolo dei sindaci dello Jonio, abbiamo ricevuto delle rassicurazioni. Una su tutte – ha ricordato Antoniotti - l'avvio della progettazione esecutiva dei megalotti 8 e 9 che dovrebbe avere inizio con la prossima programmazione economica comunitaria.

La proposta, partita da Rossano e dal sindaco Giuseppe Antoniotti, di riaprire la partita sull'ammodernamento dei megalotti 8 e 9, da Sibari a Crotone, trova un altro autorevole sostenitore istituzionale nel sindaco Gianluca Bruno, primo cittadino di Isola Capo Rizzuto, uno dei territori dell'area ionica attraversato da uno dei tratti più critici della Statale 106. La necessità di avviare subito – ha detto Bruno – la fase progettuale esecutiva del tratto Sibari-Crotone è un'esigenza per lo sviluppo non solo della Sibaritide ma soprattutto per la provincia di Crotone che, attraverso quest'opera infrastrutturale, potrebbe finalmente avviarsi verso un nuovo sviluppo commerciale e turistico, uscendo dall'isolamento in cui è stata costretta a causa proprio di una viabilità ferma alla metà del '900. Il Sindaco di Rossano, dunque, ha sollevato una questione ed una necessità importante che non può non essere guardata con interesse anche dai comuni del medio-basso crotonese.

Non è un errore definire Antoniotti un amministratore eroe – ha aggiunto Fabio Pugliese, presidente dell'Associazione basta vittime sulla Statale 106, la prima ad averne monitorato con dati scientifici la pericolosità ed il tasso di mortalità – perché con coraggio e senza alcun pregiudizio politico sta dimostrando di saper far squadra, non solo a parole ma nei fatti, con le istituzioni del territorio per affrontare una questione che è prioritaria per tutti. Prioritaria, innanzitutto, per cittadini della Sibaritide e del crotonese che ogni giorno utilizzano questa strada. Ecco perché è importante investire di questo problema anche le nuove generazioni e gli studenti, capaci di saper costruire prospettive positive per il futuro. La prevenzione è importante per evitare gli incidenti stradali, ma è altrettanto essenziale saper sensibilizzare chi ci governa sulla necessità di garantire ai cittadini il diritto ad una mobilità moderna e sicura. Anche perché – ha concluso Pugliese - un Paese che si muove con velocità diverse è un handicap per tutti.