Cariati (Cs), su "L'eco dello Jonio" l'intervista a Giovanni Filareti, proprietario de "A Cantina"

Prodotti identitari d'eccellenza che pochi (ma buoni) clienti assaporano in centri storici che sono alloggi di esclusività. È una filosofia che ha convinto e premiato Giovanni FILARETI proprietario de "A Cantina" a Cariati. Un giovane ritornato alla terra promessa dopo studi e laurea fuori regione. Da Rimini, con la sacca di idee, è tornato per far fruttare le risorse del suo paese. Tornare alla terra e cambiare vita, reinventarsi, senza mai smettere di sognare.
È quanto emerge dall'intervista di Martina FORCINITI sul numero 57 de L'ECO DELLO JONIO uscito lo scorso sabato 28 e disponibile on-line nel formato digitale oppure in formato cartaceo presso le edicole o nei punti cortesia. L'intervista integrale è disponibile sul sito www.ecodellojonio.it.

L'attività turistica della mia famiglia – si legge a pagina 7 – è stata da sempre rivolta alla massa, il che d'altra parte ci ha permesso di raccogliere risorse che ho deciso di reinvestire in una nuova forma di turismo, orientata al mercato di nicchia. Ho deciso di aprire un'attività nel centro storico – risponde FILARETI a L'eco dello Jonio – la cui caratteristica distintiva fosse la specialità: nella struttura e nell'offerta dei prodotti, esclusivi del territorio. È stata premiata – conclude – anche l'offerta del bicchiere di vino locale accompagnato dai prodotti tipici della nostra zona come aperitivo. "A Cantina" sa entusiasmare il cliente giovane e destagionalizzato.

Tra le 16 pagine dell'Eco dello Jonio trova spazio anche l'intervista al prof. Nuzzo VITALE docente di Agraria all'università della Basilicata.

C'è grande attenzione – si legge a pagina 14 – verso la formazione sull'agro-alimentare. Due le tappe: una laurea triennale (Tecnologie agrarie, alimentari e forestali), cui segue una magistrale biennale, comunemente nota come laurea in Agraria. Diffusa è la triennale in Viticoltura ed Enologia. È quella che ha avuto i maggiori incrementi tanto che molte università hanno introdotto il numero chiuso. Come tendenza, l'aumento degli iscritti in Agraria si è registrato prima al centro-nord e successivamente nel sud, anche se in maniera meno pronunciata. Ciò è avvenuto anche per un aumento di studenti del sud che hanno preferito sedi lontane, per ragioni diverse e su cui riflettere. Una tendenza rivoluzionaria con molteplici benefici qualora i laureati ritornassero nei luoghi di origine per diventare imprenditori agricoli. Potrebbero contribuire ad un avanzamento, tecnico, economico, sociale e culturale. Bisogna coltivare la terra – conclude il professore – con una nuova visione di prodotti e di consumatori, opponendosi alle frodi alimentari e migliorando l'ambiente ed il paesaggio.