Amantea (Cs), Fare Ambiente su scoglio Coreca: "Trovare barriera funzionale ma che abbia meno impatto ambientale"

Si è tenuta nell'aula consiliare del Comune di Amantea la riunione promossa dal Sindaco Monica Sabatino per incontrare i referenti della Regione Calabria – Uff. Lavori Pubblici e le Associazioni civiche ed ambientaliste che, ormai da tempo, sono contrari al Progetto finanziato dalla Regione Calabria di Difesa del litorale in Località Coreca.

Dall'incontro era presente FareAmbiente, che afferma "l'attuale progetto più volte bocciato e rimandato al mittente prevede una difesa altamente impattante dello scoglio di Coreca, è prevista una barriera lunga 100 metri lineari, posta su fondali con profondità di 3,50 metri, il tutto di oltre due metri e mezzo sopra il pelo dell'acqua, prevede inoltre un pennello lungo circa 150 mt posto in maniera perpedicolare al moto ondoso. Per gli ambientalisti, per la maggior parte dei cittadini residenti a Coreca e per l'intera Amministrazione Comunale (Maggioranza ed Opposizione). Anche il Responsabile Unico del Procedimento Ing. Giuseppe Iritano ha ammesso l'evidente l'impatto ambientale che tale progetto andrebbe ad arrecare, il progetto ricordiamo al momento congelato dalla delibera Comunale del 18 settembre 2014".

"Secondo FareAmbiente, è necessario valutare proposte alternative meno impattanti e come lo stesso sindaco Sabatino chiede". Anche lo stesso progettista ing. Alberto Borsani che ovviamente ha difeso il suo progetto, ma allo stesso tempo lo ha definito "non bello a vedersi". Lo stesso Borsani, ha ricordato che già qualche anno fa la giunta del compianto Sindaco Franco Tonnara aveva bocciato l'opera. Testimonianza toccante è stato l'intervento di un trentenne di Coreca che ha puntato il dito prevista dal progetto di utilizzare per il ripascimento 43.000 metri cubi di sabbia prelevata nell'alveo del fiume Oliva, notoriamente inquinato da metalli pesanti come certificato dall'ISPRA, il giovane guardando negli occhi i tecnici ha urlato "io sono già stato operato di tumore, a Coreca non porterete proprio nulla! prima di progettare e conseguentemente realizzare altre opere a mare specie se strutturali e invasive occorre risalire alle cause dei mancati apporti solidi provenienti dall'interno dall'entroterra per effetto dell'azione costante e continua di fiumi, torrenti e "corsi d'acqua minori" che veicolano la materia solida. Secondo FareAmbiente è infatti ampiamente dimostrato che i risultati e gli effetti prodotti dalle opere di sistemazione del litorale costiero fino ad oggi purtroppo hanno spesso e volentieri disatteso gli sperati benefici. Gli studi meteo-marini per tale tipologia di opere sono necessari e di fondamentale importanza, ma evidentemente non bastano da soli al giusto e corretto indirizzamento degli interventi. E' necessario che i progetti abbiano un capitolo dedicato totalmente ad un'azione partecipata sul territorio da cui ricavare le informazioni del recente passato soprattutto attraverso testimonianze locali, valutandone ovviamente la veridicità, e su queste imperniare lo studio della valutazione ambientale per quelle porzioni di territorio di pregio storico-paesaggistico quale Coreca. Garritano del Comitato di quartiere di Campora ha più volte ribadito il "no" dei corachesi a quest'opera.

Da quello che oggi ci viene proposto, ha detto Falsetti (WWF) penso di poter dire che questi tecnici non hanno brillato per parsimonia nello spendere il territorio, alzare una muraglia cinese d'avanti allo scoglio avrà protetto il sito dai marosi, ma Coreca come immagine simbolo di questo territorio non ci sarà più e questo per l'intera cittadinanza di Amantea non può essere accettabile. Credo giusto invece un intervento avente impatto visivo contenuto, riconoscendo le potenzialità di una Coreca tutelata in maniera consona e rispettosa delle attitudini turistiche del territorio amanteano, territorio che non può prescindere dalle molteplici dimensioni che ruotano intorno alla tutela del paesaggio, imbrattare Coreca equivale a compromettere l'identità di Amantea. A chiedere la revisione del progetto oggi c'è un'intera città, il mondo associativo che noi rappresentiamo e l'Amministrazione comunale, tutti insieme chiediamo quindi una soluzione meno impattante che nel resto del paese è la normalità, perdere Coreca è, per tutti noi, un prezzo che non possiamo pagare. Troppe volte ci siamo assoggettati a scelte calate dall'alto, scelte delle quali ogni giorno paghiamo il prezzo sotto forma di territorio che scompare o comunque compromesso.