Colpo al "clan degli zingari", per la Dda "nessun collegamento tra arresti e attentato a Pm"

manette"Non ci sono collegamenti diretti con l'attentato a Bruni in questa indagine né sulla paventata talpa". Il procuratore aggiunto della Dda di Catanzaro Giovanni Bombardieri ha precisato così in conferenza stampa la notizia sui preparativi di un attentato al sostituto procuratore della Dda Pier Paolo Bruni che ha coordinato l'indagine che ha portato ai venti arresti di questa mattina colpendo la cosca degli Zingari a Cosenza.

Secondo Bombardieri e il procuratore capo di Catanzaro Vincenzo Antonio Lombardo i capi del gruppo criminale sono irreperibili "perché era già noto che stavano collaborando la compagna di Michele Bruni ed Ernesto Foggetti".

Alla sorella di Foggetti nei mesi scorsi è stata danneggiata l'automobile proprio per dare un segnale contro la sua collaborazione, ha raccontato Lombardo. "Sul progetto dell'attentato -ha aggiunto il procuratore capo- noi non ne sappiamo nulla se non quello che è uscito dalle aule giudiziarie e abbiamo trasmesso a Salerno. Noi non possiamo fare collegamenti su queste vicende".

Poi Lombardo e Bombardieri si sono soffermati sul problema giustizia: "Anche oggi abbiamo portato a termine un'operazione importante contro la 'ndrangheta, ma lavoriamo con forze inadeguate. Nel distretto di Catanzaro ci sono 7 circondari, ma la Dda ha soli 5 pm. Quando le inchieste che concludiamo arrivano a processo – hanno aggiunto – i pm dovranno seguire sia il dibattimento sia le nuove indagini che andranno ad aprirsi. E come possono fare? L'organico della procura catanzarese è di 18 unità che non riusciamo a coprire. E quando anche arriviamo a 16, questo numero lo riusciamo a mantenere al massimo per pochi mesi, un anno. Adesso è già stato deliberato il trasferimento di pm e ne arriverà una solo. In più manca anche il personale amministrativo. Il sistema giustizia deve essere valutato complessivamente e non per comparti".

"La 'ndrangheta si evolve, come si evolvono tutti gli organismi. Sparito un clan, ne sorge un altro – ha detto poi Lombardo – la 'ndrangheta fa parte del tessuto sociale, è una malattia sistemica della Calabria ma noi siamo sempre presenti a coglierne le evoluzioni".