Cosenza, Gianni Romeo (Coordinamento Servizi Minori ) : “Regione discrimina case - famiglia e centri diurni”

"La Regione Calabria, nonostante diverse e molteplici azioni di protesta, continua a discriminare il lavoro straordinario portato avanti dalle case-famiglia e dai centri diurni, che rappresentano la risposta più significativa all'abbandono e al disagio minorile nella nostra regione e in provincia di Cosenza". Nuova denuncia del presidente del Coordinamento dei Servizi per Minori, Gianni Romeo, contenuta in una lettera inviata al Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Giuliano Poletti, al Direttore dell'Agea Stefano Sernia e al Garante Nazionale per l'Infanzia e l'Adolescenza Vincenzo Spadafora in occasione dell'anniversario della Convenzione ONU sui diritti dell'infanzia e dell'adolescenza.
"L'ente regionale calabrese, infatti -prosegue la missiva- continua ad erogare alle nostre strutture, e il più delle volte lo fa anche con notevoli ritardi, una retta giornaliera omni-comprensiva di 31 euro per le case-famiglia e di 11 euro per i Centri diurni, che sono le rette più basse d'Europa.
In queste cifre irrisorie sono compresi i costi del personale, le utenze, il vitto, i fitti, la manutenzione, gli adeguamenti delle strutture ai termini di legge, le spese mediche ecc. ecc., senza tener conto che il costo della vita in questi anni è aumentato vertiginosamente.
Se ancora continuiamo a svolgere questo compito di prevenzione primaria arduo ma quanto mai prezioso e necessario di fronte alle mancanze di uno Stato che non ha nessuna attenzione nei confronti di questi bambini, lo dobbiamo ai tanti volontari che si impegnano in questo settore con spirito di abnegazione e sacrificio e agli aiuti del Banco Alimentare della Calabria che, in collaborazione con la Fondazione Banco Alimentare Onlus, ci ha consentito finora di portare avanti la nostra importante opera, anche se in condizioni di grandi difficoltà e nella miseria più assoluta".
"Aver escluso, come previsto nelle Istruzioni Operative N. 22 del 28.08.2014, le case famiglia e le strutture accreditate con gli enti pubblici dal "Programma Operativo sugli aiuti alimentari e l'assistenza materiale" (PO1) – specifica Gianni Romeo- ha significato dare un ulteriore colpo mortale alle nostre realtà che, a questo punto, non sono più in grado di fronteggiare i disagi, e le emergenze che ogni giorno si trovano ad affrontare, non ultima l'accoglienza di un gran numero di minori stranieri non accompagnati che ogni giorno sbarcano sulle nostre coste".
Alla luce di tutto ciò – conclude Romeo – chiedo al ministro Poletti di ristabilire la possibilità, almeno nella regione Calabria, di fare attingere queste strutture agli aiuti AGEA in deroga alle Istruzioni Operative N. 22 del 28 Agosto 2014 e di convocare, con urgenza, un incontro con le parti interessate, al fine di esaminare il grave stato in cui versano i servizi per i minori in Calabria e di individuare percorsi alternativi che vadano ad incidere in modo risolutivo e definitivo sulle problematiche esposte, ponendo definitivamente fine ad una grave quanto scandalosa discriminazione nei confronti dei più deboli e degli indifesi che si protrae ormai da troppo tempo".