San Marco Argentano (Cs), i consiglieri del gruppo “Progetto comune” sul fiume Fullone per sopralluogo

I componenti del gruppo consiliare Progetto Comune Antonio Lanzillotta, Glauca Cristofaro, Paolo Cristofaro e Annalia Incoronato hanno svolto, insieme a esperti, ambientalisti, sostenitori e cittadini interessati, un sopralluogo lungo il fiume Fullone interessato da "interventi urgenti per asportazione vegetazione e risagomatura alveo del fiume Fullone" e "interventi urgenti per il ripristino dell'officiosità idraulica del fiume Fullone", affidati dal Comune di San Marco Argentano. Di seguito alcune considerazioni e il resoconto dell'attività. "Alcuni cittadini e proprietari di fondi - dicono i componenti di Progetto Comune – cci avevano segnalato che i lavori non vengono svolti in maniera corretta poiché è in corso il taglio di alberi verdi, anche dal tronco grosso, distanti diversi metri dagli argini. E' in atto, in poche parole, una devastante azione di disboscamento del tutto incontrollata e in contrasto con le prescrizioni contenute nel nulla osta della Provincia di Cosenza che ha dato mandato al Comune per appaltare i lavori. L'atto dell'ente provinciale prescrive espressamente che "l'esecuzione dei lavori e il taglio delle essenze erboree debbono essere eseguiti in alveo attivo, seguendo il percorso naturale delle acque. Il tutto senza stravolgere l'equilibrio idraulico dell'asta fluviale e garantendo sempre, lungo l'intero tracciato, una protezione spondale di idonea larghezza costituita da ceppaie, vegetazione arborea ed arbustiva viva e non divelta". E ancora, era chiaro il divieto assoluto di tagliare "le piante poste sulle sponde e a protezione delle stesse". Tutte disposizioni disattese, come è facile osservare sul posto. Temiamo che tale azione potrebbe creare problemi di sicurezza, ovvero si rischierebbe di causare l'effetto opposto della ragione che ha spinto la Provincia di Cosenza e il Comune di San Marco Argentano ad affidare i lavori per quel tipo di intervento. Per questo motivo chiediamo alle autorità competenti di verificare la correttezza dell'operato in corso. Lo scenario che ci è apparso è quello di una devastazione incredibile, al punto da avere mutato –ce lo hanno confermato proprietari e residenti- l'ambiente circostante. Non è ininfluente far notare che l'appalto prevede la somma di 75mila euro affidata a una società di cui fa parte anche il padre di un consigliere comunale (ravvisiamo dunque conflitto d'interesse) più la facoltà di vendere il legname ricavato dall'opera di pulizia. Il punto è che si sta andando ben oltre la semplice pulizia dell'alveo e degli argini, con conseguenti danni ambientali che nessuno potrà mai ripagare. Abbiamo notato, infatti – concludono – tronchi enormi accatastati vicino alla sponda del fiume, che di certo non ostruivano l'alveo ma evidentemente hanno una diversa derivazione, siamo cioè sicuri che è stato effettuato un taglio selvaggio degli alberi. Una signora residente ci ha fornito la sua testimonianza: sono stati tagliati gli alberi che la sua famiglia aveva piantato proprio a difesa del fiume e ora quelle sponde sono rimaste nude, senza radici che contengano la terra. Non vorremmo essere profeti ma quanto accaduto a Genova e in altre regioni italiane dovrebbe esserci di lezione e imporci di attivarci per una vera sicurezza degli argini anziché autorizzare (o non controllare) lavori che portano devastazione".