Cosenza, dipendenti biblioteca protestano per mancato stipendio: la solidarietà di Rivolta Ideale

"A nome del Movimento Politico-culturale "Rivolta Ideale", intendo esprimere massima solidarietà ai lavoratori della Biblioteca Civica di Cosenza, impegnati da diversi giorni in una protesta civile, per chiedere il pagamento degli stipendi, ormai troppo arretrati, ed il rilancio dell'Ente", è quanto dichiara in una nota l'avv. Michele Arnoni, portavoce del Movimento politico e culturale "Rivolta Ideale".

"Da sempre "Rivolta Ideale" – prosegue Arnoni - si dimostra attenta alle tematiche del lavoro e del sociale ed è al fianco dei lavoratori, in particolare in questa vicenda, perchè la Biblioteca Civica è una Istituzione che, non solo da occupazione ad oltre 7 famiglie, che ad oggi non percepiscono più da diversi mesi le loro retribuzioni, ma è soprattutto una Istituzione che vanta una storia di 140 anni di attività ed è dotata di beni culturali di grande ed inestimabile valore, un patrimonio librario ed archivistico abbandonato nel più totale degrado e che invece andrebbe tutelato. Ci uniamo quindi a quanto chiesto dagli stessi dipendenti, sul rilancio della Civica, sull'apertura della nuova sala lettura (i cui lavori sono già stati ultimati e non è stata consegnata per il mancato pagamento alla ditta), per garantire la sopravvivenza stessa dell'ente e per evitare la distruzione dei testi più antichi. Ricordiamo, giusto per citare alcuni dei documenti presenti ridotti in pessimo stato, i 27 antifonari e corali pergamenacei manoscritti da monaci calabresi nel Cinquecento, i 47 incunaboli, fondi privati molto antichi, manoscritti ancora inediti".

"Chiediamo dunque – conclude Arnoni – alle istituzioni che fanno parte del CdA dell'Ente, un impegno concreto perché si possa risolvere positivamente la vicenda della Biblioteca Civica di Cosenza, meta di centinai di studenti e ricercatori dell'Università della Calabria. Per questo condividiamo anche la proposta del Prof. Paolo Becchi, sul fatto che, in mancanza di altre soluzioni, toccherebbe forse all'Università farsi carico e valorizzare almeno il patrimonio bibliografico più importante. Ovviamente la politica dovrà fare la sua parte, altrimenti dimostra di non avere a cuore la sorte dei lavoratori e del patrimonio librario, nel mentre si continua a tutta forza con gli sprechi ed i privilegi. Dobbiamo forse credere a quanto sentenziato da un ex Ministro della Repubblica, che "con la cultura non si mangia?".