Lavoratori mobilità in deroga, Giudiceandrea chiama, Salerno non risponde

L'assessore regionale al ramo, Nazzareno Salerno, si sta dimostrando decisamente sordo alle continue e legittime richieste dei lavoratori in mobilità in deroga della Calabria. Infatti, proprio in merito a questa desolante vicenda, il rappresentante sindacale di categoria della CGIL, Umberto Calabrone, Gerardo Calabria e Gianluca Campolongo della CISL e Gianvincenzo Petrassi della UIL, dopo un necessario e utile incontro tenuto con l'assessore provinciale di Cosenza al mercato del lavoro, Giuseppe Giudiceandrea, viste le reiterate telefonate effettuate verso la Regione, oltre una richiesta ufficiale trasmessa a Catanzaro per mezzo di telegramma, hanno sollecitato congiuntamente l'assessore Giudiceandrea a richiedere l'ennesimo incontro con l'omologo assessore regionale, al fine di denunciare personalmente il non giustificabile ritardo che si registra da parte dell'Ente regionale riguardo il pagamento degli assegni di mobilità ai lavoratori in deroga, sia per tutto l'anno 2013 sia per quello in corso. Un bacino di circa 8300 unità, registrati a fine 2013, per la sola provincia di Cosenza, che preoccupa non poco i sindacati e l'Ente provinciale, per il destino delle migliaia di famiglie in difficoltà che cercano disperatamente di sopravvivere. Nel corso della riunione, tenutasi presso la sede dell'assessorato provinciale, è stata rilevata la necessità di un intervento immediato di tutte le forze politiche e sociali, degli Enti locali e del Parlamento, per rilevare e denunciare che ancora oggi, nonostante il Governo centrale abbia già liquidato 17 milioni di euro in favore della Regione Calabria per l'estinzione di tutti gli arretrati fino a dicembre 2013, l'assessorato diretto da Nazareno Salerno non ha attivato alcun atto prodromico al pagamento di quanto legittimamente atteso dai lavoratori. Un dovere, non un favore, quello della Regione, visto che la stessa si era impegnata, con apposita delibera, a colmare l'eventuale necessità residuale. Va aggiunto, poi, in ordine ai tirocini formativi per le politiche attive, demandati fino allo scorso anno alle competenze della Provincia quanto a elaborazione dei piani e a liquidazione dei compensi, che gli 880 lavoratori che hanno scelto questa opzione non hanno ancora ricevuto il pagamento degli emolumenti attesi per l'anno 2014. A differenza di quanto successo lo scorso anno, dove 3600 lavoratori hanno partecipato a tirocini formativi on the job e corsi di formazione di riqualificazione professionale, che hanno consentito a ben 258 di loro di essere ricollocati in ambienti di lavoro con contratti a tempo indeterminato. Un merito e un successo da attribuire in particolar modo al dirigente provinciale del lavoro, Luigi Novellis, e a tutto il suo staff, che ha garantito efficienza e vicinanza ad ogni lavoratore in mobilità. A sostegno dei lavoratori, delle parti sindacali e dell'assessore al ramo della sua giunta, si è schierato anche il presidente della Provincia di Cosenza, Mario Oliverio, che invita le parti in causa a sollecitare con ogni forma l'assessore regionale affinché ponga rimedio alla vergognosa situazione che vede oltre diecimila famiglie prive del proprio reddito di sostentamento. Il problema, peraltro, sembra di difficile soluzione anche per il fatto che la Regione Calabria, ai fini dell'erogazione dei compensi per i tirocini formativi, non ha dotato i suoi lavoratori di Calabria Lavoro degli strumenti tecnici di base utili a conoscere il curriculum vitae del singolo lavoratore. Ciò impedisce, e impedirà di fatto, la liquidazione di ogni somma in favore dei beneficiari, benché il relativo piano di politiche attive prevedesse obbligatoriamente una copertura finanziaria, pena l'illeicità dello stesso. Pur di risolvere questo problema di natura tecnico-amministrativa, il presidente Oliverio è disposto ad offrire alla Regione le strutture tecniche e il personale incaricato, pur di passare ad una pronta liquidazione di quanto dovuto ai lavoratori impegnati nei tirocini formativi. Purtroppo, l'assenza di azione e il silenzio assordante che proviene dall'assessore Salerno e dagli uffici del Settore 10 di Catanzaro, preoccupa non poco i diretti interessati. Si spera che con questa sollecitazione a mezzo stampa, prima di altre forme di protesta pubblica da parte delle migliaia di lavoratori in mobilità in deroga, si possano smuovere la coscienza e l'attenzione dell'assessore regionale. In mancanza di ciò e di un irresponsabile atteggiamento di persistente ignavia, le sigle sindacali e l'assessore provinciale Giudiceandrea faranno propria la battaglia, attivandosi in tutte le sedi istituzionali per la garanzia del buon diritto di tutti i lavoratori in attesa.