Elezioni Provincia di Cosenza: lettera aperta del Pd di Cassano allo Jonio ai vertici nazionali

Di seguito i contenuti della lettera aperta che il Partito Democratico di Cassano allo Jonio ha inviato alla Segreteria Nazionale del Pd, alla Segreteria Regionale del PD Calabria, alla Segreteria Provinciale del PD di Cosenza e agli organi di stampa:

Il dibattito politico che si è sviluppato nelle ultime ore in merito alle Elezioni Provinciali di Cosenza, ci impone alcune doverose considerazioni, nell'ottica di una fattiva collaborazione e con l'unico fine di pervenire alla formazione di una compagine di centrosinistra candidata alla guida della Provincia, che sia in grado di affrontare l'ardua sfida che l'attende.

Apprendiamo da alcune indiscrezione giornalistiche, fattesi sempre più insistenti nelle ultime ore, che in merito alla scelta del candidato alla carica di Presidente della Provincia di Cosenza, in seguito ad una riunione romana dei vertici del nostro Partito, tale scelta non sarebbe più in capo agli organismi politici territorialmente competenti, ma bensì frutto di accordi romani di cui non si era fino ad oggi a conoscenza.

Da ciò scaturiscono le seguenti considerazioni:

In una Regione come la Calabria, che ha tanto bisogno di riscattarsi e dove proprio negli ultimi giorni nel PD si è consumata un'ampia discussione in merito alla metodologia da applicare per l'individuazione del candidato alla Presidenza della Regione (primarie o papa nero?) che ha visto alzarsi una levata di scudi da parte di tutte le componenti del Partito a difesa dell'autonomia dei territori e per affermare il legittimo diritto di poter scegliere i candidati che più li rappresentano, sarebbe davvero buffo e contradditorio che per le elezioni provinciali si accettassero accordi calati dall'alto, frutto di vecchie logiche, che altro non farebbero che umiliare l'autonomia dei territori ed ingenerare nell'opinione pubblica false percezioni di un soggetto che utilizza la politica come strumento di scambio per spartire posti e ruoli di sottogoverno.

· La legge di riordino del sistema delle autonomie locali che interessa l'Ente Provincia, risponde ad una specifica esigenza di ristrutturare l'apparato burocratico statale per consentire di raggiungere maggiori livelli di efficienza con un abbattimento dei costi; ciò comporta evidentemente una limitazione, in quanto l'Ente Provincia non è più rappresentativo del corpo elettorale, nella considerazione che i cittadini non potranno più scegliere direttamente i propri rappresentanti.

Non è intenzione discutere della bontà o meno della legge, ma ciò che ci preme evidenziare è che una scelta calata dall'alto in merito alle candidature rischia ora di amplificare a dismisura tale dimensione e di compromettere seriamente la vera rappresentatività dei territori: gli stessi si troverebbero rappresentati da soggetti che non solo non stati eletti direttamente dai cittadini, ma che non sarebbero espressione nemmeno della volontà politica della base dei partiti che li candidano.

Si creerebbe così di fatto un gap incolmabile fra i territori e le stesse istituzioni designate a rappresentarli.

Lungi da noi voler mettere in discussione le alleanze politiche che il PD nazionale ha stretto con altre forze del centrosinistra o polemizzare con esse, ma nel massimo rispetto ed alla luce di quanto sopraesposto, affermiamo con forza la ferma convinzione che debba prevalere il principio secondo il quale la scelta dei candidati - ciò vale sempre ma ancor più nel caso specifico dell'Elezione Provinciale che deve supplire alla elezione di II livello, già di per sè viziata - non può che avvenire sui territori interessati e rispettare la volontà degli stessi.

La Provincia di Cosenza vanta una lunga storia fatta di successi e di buone prassi amministrative del centrosinistra, ed è per questo che auspichiamo che i vertici regionali e provinciali del PD riprendano subito quella fase di consultazione della base e degli amministratori dei territori, e che presto si possa unitariamente pervenire all'indicazione della candidatura alla Presidenza ed alla definizione della lista espressioni delle comunità interessate.

Certi che queste nostre considerazioni sono condivise dalla grande maggioranza dei Circoli e dei tanti militanti del PD che li animano: nessun accordo calato dall'alto deciderà il futuro del territorio cosentino.