Il Laboratorio Civico: “Deriva populista e polemiche sterili della minoranza non fermeranno processo democratico del Piano Strutturale Comunale di Rende”

"Che un consigliere comunale non conosca i termini di legge e, nello specifico, le modalità di partecipazione alla definizione del Piano Strutturale Comunale di Rende, non solo denota scarsa preparazione, ma inattitudine a rappresentare i cittadini che su di lui hanno espresso la propria preferenza": a dirlo in una nota alla stampa il gruppo consiliare di Laboratorio Civico in merito alla "sterile e populista polemica che i colleghi di minoranza hanno imbastito sulle modalità di partecipazione alla conferenza di pianificazione che ieri ha visto partecipare gli attori istituzionali coinvolti nella ricezione dei pareri preventivi rispetto al documento preliminare del PSC: non è certo compito di un consigliere comunale, dunque, in questa fase, discutere intorno al documento preliminare che, ricordiamo, è stato approvato dal consiglio comunale dello scorso trenta gennaio. Durante la riunione svoltasi ieri nella sala di piazza Matteotti per misure di sicurezza anti COVID-19, era il sindaco e solo lui a rappresentare la nostra città".
"L'iter -prosegue il comunicato- è stabilito dalla legge urbanistica regionale n. 19 del 16 aprile 2002 che stabilisce le norme atte alla stesura del Piano Strutturale Comunale che l'amministrazione Manna segue e persegue non solo in tale ambito, ma, in quanto principio basilare democratico, in ogni fase concertativa. D'altronde, la norma regionale stabilisce che: nell'ambito della formazione degli strumenti che incidono direttamente su situazioni giuridiche soggettive, deve essere garantita la partecipazione dei soggetti interessati al procedimento, attraverso la più ampia pubblicità degli atti comunque concernenti la pianificazione, assicurando altresì il tempestivo ed adeguato esame delle deduzioni dei soggetti interessati e l'indicazione delle motivazioni in merito all'accoglimento o meno delle stesse ed è nell'articolo 13 che si specifica che la conferenza di pianificazione della LUR prevede che gli Enti territoriali e le Amministrazioni che concorrono alla procedura di formazione del piano mediante atti deliberativi, d'intesa o di assenso partecipino alla conferenza di pianificazione con un unico rappresentante, legittimato, ai sensi di legge dai rispettivi organismi titolari dei poteri, ad esprimere definitivamente ed in modo vincolante le valutazioni e la volontà dell'Ente rappresentato. Dunque è solo in assise comunale e nella fase di adozione e approvazione degli atti conseguenti alla formazione dei documenti definitivi del Piano Strutturale che i consiglieri comunali daranno il loro apporto".

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"Premesso che sono state diverse le occasioni di partecipazione dal 2011 fino al 2015, anni in cui erano in carica altri sindaci, anche attraverso la valutazione delle schede di partecipazione raccolte in tutti questi anni, nell'articolo 27 della suddetta legge si legge che, una volta adottato da parte del consiglio comunale il documento preliminare del PSC, chiunque può prendere visione del PSC e del relativo rapporto ambientale e presentare proprie osservazioni in forma scritta, anche fornendo nuovi o ulteriori elementi conoscitivi e valutativi. I cittadini, che già hanno partecipato nelle precedenti occasioni, possono presentare osservazioni sia singolarmente che in forma associativa. Pertanto non solo l'amministrazione Manna attua e promuove i principi di trasparenza e democrazia diretta, ma fa dell'agire politico strumento di rappresentanza di ogni singolo cittadino: anche e soprattutto di chi non ha espresso in cabina elettorale la propria scelta verso di noi", conclude la nota del Laboratorio Civico.