"Abbiamo espresso voto contrario - si legge in una nota della Federazione Riformista - all'approvazione del project financing per la costruzione del nuovo cimitero per tre ragioni: in primo luogo, noi siamo contro la privatizzazione dei servizi pubblici essenziali ed, in particolare, di quello cimiteriale, che incide in modo prepotente sui sentimenti più intimi dei cittadini e delle famiglie. Peraltro, i cittadini per tumulare i propri defunti, acquistano dal comune il relativo loculo pagandolo ad un prezzo uguale al costo di costruzione dello stesso. È evidente che il mantenimento del servizio cimiteriale in mano pubblica, ad un tempo, non incide sulle casse del comune e viene acquistato dal cittadino a un prezzo equo. Giova ricordare che, ai tempi delle amministrazioni riformiste, mai una bara è rimasta non tumulata nel cimitero di Rende, perché si programmavano le cose per tempo e un loculo non è mai costato più di 1.500/1.750 euro, in concessione per 99 anni. Mentre, la privatizzazione del servizio porterebbe il costo del loculo a ben 2.700 euro, in concessione per soli 33 anni producendo, quindi, un aumento di circa il 400% a carico del cittadino.
La seconda ragione, è che questa amministrazione, mentre è in corso di approvazione il PSC cioè il nuovo strumento urbanistico, continua spudoratamente ad adottare varianti al PRG vigente su iniziative di imprenditori privati. Ciò conferma, in modo plateale, la mancanza di visione e di programmazione da parte della Giunta Manna; ed infatti, su una serie di questioni di primissima importanza il Comune si attiva solo su iniziativa privata. Il Comune, insomma, invece di programmare ha attivato un bancomat per il ritiro di provvedimenti sollecitati dal privato. Tra l'altro, il project financing, a parità di condizioni favorisce il proponente, che nel 99% dei casi si aggiudica la gara. Si tratta, dunque, di un grande business, poiché in questa delicata materia, i profitti per il privato sono enormi.
La terza ragione, è che noi siamo dell'opinione che debba essere ampliato il vecchio cimitero in prossimità del centro storico. Manna mente quando dice che non si può ampliare la vecchia struttura perché vicino al centro abitato. La tesi non regge in quanto il vecchio cimitero già insiste in prossimità del centro abitato e l'ampliamento non andrebbe ad alterare la situazione esistente. L'ampliamento si potrebbe realizzare sulle aree adiacenti a nord-ovest ed anche sul terreno che ospitava il vecchio campo sportivo di Rende.
--banner--
A contrario, - si legge nella nota - i nostri avversari politici, sostengono tre cose: 1. che si fa questa operazione per sopperire all'attuale emergenza con più di 80 bare in attesa di tumulazione nel vecchio cimitero. L'emergenza non si supera eseguendo un progetto che, per dare i primi risultati operativi, richiederà certamente più di un anno. L'emergenza costringerà la Giunta ad operare sempre nel vecchio cimitero. Per quale motivo allora il cimitero non viene ampliato?; 2. i nostri avversari sostengono che la scelta del sito in prossimità di San Fili è una scelta obbligata, non essendoci, secondo loro, aree idonee vicino al centro urbano. Mentono perché, in prossimità del centro urbano in posizione tale da non infastidire le abitazioni, esistono molte aree classificate verde F1, addirittura, alcune di proprietà comunale; 3. per la Giunta il Comune non può gestire il servizio per carenza di risorse finanziarie. Per quanto affermato sopra, questa tesi è errata.
Infine, il terreno prescelto è scosceso ed ad esso si dovrebbe accedere dalla SS107. Lo stato dei luoghi obbligherebbe a realizzare un semplice accesso alla strada statale 107 estremamente pericoloso, trattandosi di un'arteria a traffico intensissimo che ha fatto registrare numerosi incidenti mortali.
Sorge spontanea una domanda: l'ANAS autorizzerebbe un siffatto accesso che sarà, certamente, utilizzato da numerosissimi cittadini che vi si recherebbero, anche in corteo?"