Coronavirus, Cgil Cosenza: “Politica ha smantellato CNR di Piano Lago, struttura all’avanguardia sul piano della ricerca scientifica”

"Mentre l'emergenza sanitaria dovuta al coronavirus entra nel vivo della fase decrescente, registriamo l'intervento del senatore Morra che si rivolge ai vertici del CNR nazionale affinché le strutture del CNR in Calabria diano il proprio supporto per incrementare il numero dei tamponi da esaminare per la ricerca e per ogni indagine utile al contrasto del coronavirus". E' quanto si legge in un comunicato stampa di Umberto Calabrone e Pino Assalone, rispettivamente segretari della Cgil Cosenza e della FLC Cgil Cosenza.

"Di questi quattro centri che operano in Calabria – proseguono - quello di Piano Lago ha chiuso i battenti da almeno un anno. Vogliamo essere buoni e sorvolare su come il CNR di Piano Lago sia stato trattato e quali siano state le ricadute su tutto il personale altamente qualificato. Nessuna risposta ufficiale è stata mai fornita. Il fatto certo in questa vicenda è che, come spesso accade, si è ragionato in termini solo utilitaristici pur sapendo che questa struttura esprimeva una capacità medico-scientifica di livello nazionale.
Bisogna soffermarsi, a beneficio della comprensione più esaustiva di quanto accaduto all'istituto di Piano Lago, che negli anni ha rappresentato per tanti cittadini e pazienti, un grande punto di riferimento per alcune tipologie diagnostiche per immagini e genetica medica rappresentando anche un argine ad una migrazione sanitaria calabrese. Oggi il senatore Morra si erge a paladino e quindi a difesa del ruolo che le strutture del CNR possono offrire in questa situazione emergenziale e cerca di recuperare un protagonismo autorevole di aiuto alle strutture sanitarie in difficoltà.

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"Riteniamo, però, che l'intervento del senatore Morra – spiegano i sindacalisti - sia tardivo e mostra invece Il vero volto di chi avrebbe dovuto essere un protagonista della difesa anche con i denti, dello smantellamento del CNR di Piano Lago quando era in atto.

Abbiamo registrato in questa vicenda un dissesto politico, una inettitudine di tutta la deputazione calabrese, salvo l'impegno dell'ex governatore della Calabria Oliverio, e di tutti i vertici del CNR sia locali che nazionali i quali attraverso scelte miopi hanno decretato la fine di una delle strutture più all'avanguardia sul piano della ricerca scientifica del meridione e che oggi ,se fosse stata tenuta in piedi, avrebbe sicuramente messo a disposizione del sistema sanitario calabrese tutta la sua la sua conoscenza scientifica e tutta la sua competenza operativa.
Come CGIL, e purtroppo sempre in grande solitudine, ci siamo sempre opposti alla sua chiusura ponendo come priorità la tutela della salute dei cittadini, dell'ampliamento delle potenzialità della struttura e per le alte professionalità che vi operavano.

Alla luce di questi eventi pandemici siamo sempre più convinti che la struttura di Piano Lago debba riappropriarsi del suo ruolo con tutte le sue professionalità come grande centro di ricerca per la Calabria e non solo, senza la quale non si può costruire un nuovo futuro.

Speriamo – concludono Calabrone e Assalone - che anche il senatore Morra si aggiunga alle nostre idee, e che si faccia portavoce, presso i vertici del CNR e della classe politica, della ineluttabilità che il.progresso scientifico debba rappresentare un'arma insostituibile per il definitivo riscatto e rilancio economico e sociale della Calabria" .