Rischio idrogeologico Torrente Raganello: il sindaco di Cassano All’Ionio chiede intervento alla Regione

Sull'emergenza riferita al rischio idrogeologico, con particolare riferimento alle criticità evidenziatisi sul Torrente Raganello, immediatamente a monte del ponte sulla Strada Provinciale 172, il sindaco di Cassano All'Ionio, Gianni Papasso, ha chiamato in causa per quanto di competenza il Presidente della Regione Calabria, Jole Santelli, la Protezione Civile regionale e quella territoriale di Cosenza e per conoscenza, anche la Prefettura di Cosenza. Per constatare lo stato dei luoghi, è stato effettuato un sopralluogo da parte dell'ingegnere Luigi Serra Cassano, responsabile dell'Area Tecnica e dell'architetto Anna Maria Aiello, responsabile della Polizia Locale, che hanno relazionato in merito all'amministrazione locale. Nella comunicazione, il sindaco Papasso, ha riferito che a seguito delle intense precipitazioni atmosferiche registratesi nei giorni 25 e 26 marzo, con particolare riferimento all'argine destro del Torrente Raganello, in località "Le Venicelle", ha manifestato preoccupanti criticità, con pericolo di ulteriori crolli, dovute all'erosione di un tratto di circa 200 metri.

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La sponda in riva destra, infatti, a causa della velocità della corrente ha subito forti erosioni e in alcuni punti è addirittura crollata quasi completamente causando l'interruzione di una strada comunale di accesso ad alcuni fondi. La strada interessata, ha informato il sindaco Papasso, in attesa di un immediato ripristino, è stata temporaneamente inibita al traffico mediante uno sbarramento effettuato con un cumulo di terreno. Gli interventi urgenti occorrenti sono il ripristino del rilevato arginale e della strada per il tratto eroso, la centralizzazione della corrente per allontanare, per quanto possibile, il deflusso delle acque dagli argini anche con basse portate e la realizzazione delle opere di difesa spondale. Il primo cittadino, ha chiesto ai destinatari della missiva di provvedere a un celere intervento, anche perché, ha sottolineato, la strada adiacente, detta "d'argine", risulta essere l'unica via d'accesso a numerosi appezzamenti di terreno della zona agricola molto produttiva.