Il Coordinamento per la Democrazia Costituzionale (CDC) di Cosenza e provincia,
"chiede ai 4 candidati aspiranti Presidente della Regione Calabria, in vista delle imminenti elezioni del 26 gennaio 2020, che assumano impegno diretto e personale a garantire nel loro mandato politico un corretto esercizio della Democrazia e della Trasparenza a difesa della moralità pubblica e della Costituzione italiana che è stata approvata nel 1947 e vincola tutti i poteri pubblici, anche quelli regionali.
Punto 1. Contrastare sostanzialmente l'asimmetria regionale delle competenze (consentito dall'articolo 116 della Costituzione) e la sperequazione territoriale delle risorse finanziarie, combattendo in ogni sede istituzionale e politica, gli squilibri nei diritti di cittadinanza fra le diverse regioni e territori, attuando in tutte le sue parti l'articolo 119 della Costituzione.
Punto 2. Abrogare la pessima legge elettorale Regionale (la l. n. 1 del 2005) che prevede che se un candidato Presidente ottiene anche un solo voto in più degli altri guadagna sproporzionalmente il 55% dei seggi del Consiglio Regionale, e che prevede un assurdo sbarramento/soglia elettorale, in quanto entrambe mortificano la democrazia politica e soprattutto il pluralismo della rappresentanza politico-partitica.
Punto 3. Attuare immediatamente le regole costituzionali sulla parità di genere nel sistema elettorale per come previsto dagli art. 51 e 117 della Costituzione e dalla legge elettorale nazionale attuativa (la legge numero 20 del 2016 finora non attuata per grave disinteresse politico degli organi regionali).
Punto 4 Difendere ai sensi dell'art. 9 della Costituzione il paesaggio, l'ambiente e il patrimonio storico anche attraverso la bonifica dei siti inquinati e un rinnovato slancio di diffusione culturale ed impegno finanziario per valorizzare i borghi e i centri storici".
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