Sanità, Stasi convoca conferenza dei sindaci a Corigliano Rossano: “Avviare percorso unitario contro sistema fallimentare”

"La quotidiana sofferenza in cui imperversano le nostre comunità sono solo un sintomo della metastasi di un sistema sanitario ormai da anni al collasso. Le problematiche che da Sindaci, come istituzioni di frontiera, ci troviamo a registrare e spesso a subire quotidianamente, sono molteplici ed attraversano ogni territorio della provincia, dalle aree che risentono ancora delle ferite di un ospedale soppresso alle aree montane con nosocomi disagiati; dalle aree su cui insistono SPOKE costantemente in gravissima emergenza all'area intorno all'HUB di Cosenza sul quale si riversano inesorabilmente tutte le lacune del resto della rete ospedaliera. Nella qualità di rappresentanti delle comunità è necessario avviare un percorso unitario che possa ridare voce ai territori, che riesca ad aprire una interlocuzione con le istituzioni di Governo competenti e che realizzi un modello di erogazione del servizio sanitario migliore di quello attuale". È quanto scrive il Sindaco Flavio Stasi invitando i colleghi Primi Cittadini dell'Ambito territoriale dell'azienda sanitaria di Cosenza a partecipare, mercoledì 13 novembre, nella sala del consiglio provinciale di piazza XV Marzo, a Cosenza, alla Conferenza dei Sindaci convocata in prima seduta alle ore 13 ; ed in seconda alle ore 16.

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"Elezione del comitato di rappresentanza e analisi ed iniziative da intraprendere rispetto alla questione sanità. Sono, questi, i punti all'ordine del giorno della Conferenza, strumento – sottolinea Stasi - che ha il compito di rappresentare le esigenze sanitarie della popolazione ed esprimere il bisogno socio-sanitario delle comunità locali e che i sindaci hanno il dovere di utilizzare.

Abbiamo nel corso degli anni subito le scelte di una organizzazione sanitaria – sottolinea nella lettera il Sindaco - che, attraverso i commissariamenti, ha imposto un modello di presunta riqualificazione della spesa sanitaria regionale fondato sui tagli lineari ai servizi ed in particolare alla rete ospedaliera. Quel modello oggi è oggettivamente fallito. Al taglio feroce dei servizi ospedalieri lungo il territorio, che ha visto la soppressione di ospedali storici e l'accorpamento/depotenziamento di quelli sopravvissuti, non è minimamente corrisposto il raggiungimento degli annunciati obiettivi economico-finanziari (pretesti?) che avrebbero dovuto giustificare l'adozione di tali misure nonché l'istituzione stessa dell'Ufficio del Commissario, ovvero la riduzione del debito della sanità regionale. Dobbiamo prendere atto che da soli non abbiamo la stessa forza che avremmo se, come sindaci ricadenti nel territorio della Azienda Sanitaria, fossimo uniti".