Laghi di Sibari, il consigliere Gallo contesta Russo e Aieta: "Fingono di non sapere, Regione intervenga"

«Una grande ipocrisia. Questo, nient'altro, è ciò che la giunta regionale è capace di riservare ai Laghi di Sibari».

Il consigliere regionale Gianluca Gallo torna ad accendere i riflettori sul porto turistico sibarita, escluso dai nuovi investimenti sulla portualità programmati dalla Regione Calabria perché ritenuto insediamento privato. «Che questa tesi venga sostenuta da autorevoli rappresentanti istituzionali, come il presidente Oliverio, il suo vice Russo ed adesso anche il collega consigliere Aieta – dice il capogruppo della Cdl – la dice lunga sulla considerazione in cui l'attuale governo regionale tiene Sibari. E' una versione da sepolcri imbiancati, buona per provare a tenersi pulita la coscienza ma in netto contrasto con la realtà». Osserva Gallo: «Nel difendere a spada tratta questa posizione non ci si accorge di cadere in una grande contraddizione: è dal 2000 che la Regione spende soldi per la navigabilità del canale Stombi. E ciò, a sentire le parole che vengono da pezzi della maggioranza, non dovrebbe essere possibile. Invece lo è, ed avviene senza che mai neppure la magistratura, neanche quella contabile, abbia avuto alcunchè da ridire sul punto». Se ciò avviene, puntualizza l'esponente della Cdl, «è perché la verità è altra rispetto a quella raccontata: già nel 2005, con atto di indirizzo della giunta presieduta da Chiaravalloti su proposta del suo vice Mirigliani, due che di diritto se ne intendevano per davvero, i Laghi di Sibari sono stati riconosciuti come infrastruttura di interesse e rilevanza regionale. Un assunto di fatto, recepito in un atto amministrativo ed infine trasfuso in norma, nel 2018, attraverso la legge da me presentata, che ha portato alla qualificazione dello Stombi da canale di bonifica a via navigabile di quarta classe».

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Incalza Gallo: «La Regione destina ai Laghi fondi attinti dalla spesa corrente, ma si rifiuta di concedere finanziamenti per investimenti: un paradosso senza eguali, visto che anche porti come Cetraro e Diamante, in mano privata, hanno invece facoltà di accesso a quelle risorse. Del resto, tale fragile e contraddittoria tesi, non a caso, è stata contestata anche da esponenti di centrosinistra, a conferma dello strabismo col quale Oliverio ed i suoi guardano a questo lembo di Calabria». Conclude Gallo: «Un solo passo la giunta regionale dovrebbe consumare: ammettere i propri errori, o comunque superare le incongruenze che ritiene siano di ostacolo ad assicurare prospettive di rilancio al centro nautico sibarita. In 5 anni si sono ben guardati dal farlo, e ciò a riprova del loro sostanziale disinteresse per una terra ridotta a riserva di caccia elettorale. È il caso di invitare il vicepresidente Russo ed il collega Aieta a visitare i Laghi, per poterli conoscere di persona e chiarirsi le idee».