"Droga di Stato". Cosi' il procuratore della Repubblica di Cosenza Mario Spagnuolo ha definito lo smercio illegale di un farmaco a base di ossicodone scoperto dai carabinieri nell'ambito dell'inchiesta "Ricettopoli". "Una definizione forse forte - ha spiegato il magistrato incontrando i giornalisti - ma che nasconde il fatto che sostanze stupefacenti sono state utilizzate per uso personale, ovvero per essere vendute, senza che gli spacciatori spendessero alcunche' perche' queste sostanze sono state dispensate gratuitamente dal servizio sanitario nazionale".
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"Il meccanismo - ha aggiunto - e' semplice. Un medico compiacente che inondava di prescrizioni che poi venivano portate a farmacie ben contente di dispensare farmaci molto costosi, che infine venivano immesse sul mercato con gli stessi identici effetti dell'eroina". L'indagine ora cerchera' di chiarire come tutto il giro illecito sia andato avanti negli anni, quanti altri possibili medici o farmacisti sono coinvolti e soprattutto cosa ci guadagnava il medico che si e' prestato al sistema. "Abbiamo inteso fermare questa emorragia - ha detto ancora Spagnuolo - considerato che in sede di esecuzione, solo per il mese di agosto, abbiamo trovato 45 prescrizioni, quando con 10 prescrizioni un malato terminale va avanti un anno. Dunque, le indagini vanno avanti per identificare tutti i componenti della rete. Intanto, oggi abbiamo investito degli esiti di questa indagine tutti gli organi competenti".