Rende, Francesca Straticò (Vicepresidente del Forum Riformista Calabria): "Perché scegliere Sandro Principe è anche una scelta etica"

"Da qualche tempo si è resa necessaria la valutazione della idoneità amministrativa misurandola sul ruolo prioritario assunto dalla interazione tra politica ed economia" dice il vicepresidente del Forum Riformista avv. Francesca Straticò "in territori come il nostro, l'adeguatezza della classe politica, è stata negli ultimi anni, uno dei maggiori limiti o addirittura ostacoli, alla efficacia di azioni dirette allo sviluppo. Per questa ragione, in prossimità di scelte determinanti, come quella che i cittadini di Rende dovranno compiere il prossimo nove giugno, è doveroso interrogarsi su quali debbano essere le caratteristiche e le peculiarità del prossimo sindaco, analizzandole non solo in base all'appeal quanto attraverso elementi oggettivi, misurabili e specifici quali competenze e ed esperienza . La cittadinanza chiamata ad esprimersi," continua la Straticò" ha l'obbligo di considerare che il sindaco di Rende determinerà la policy della città è, pertanto , fondamentale che la scelta sostenga il candidato capace non solo di avere più conoscenze e più visione prospettica ma anche di dare garanzia di tenuta, di durata e di stabilità del governo cittadino, affinchè i progetti e le soluzioni pensate possano essere attuati. Il futuro sindaco di Rende, deve, inoltre, essere idoneo alla formazione di una futura classe dirigente che garantisca continuità di opera e risultato. Questa ultima necessità ha, come presupposto, che il futuro sindaco per ritenersi idoneo allo svolgimento di funzioni selettive e formative, sia adeguatamente strutturato, non sia egli stesso in fase di formazione e che sia assolutamente indipendente e libero , pena il rischio di gravi errori nella impostazione amministrativa e di ulteriore arretramento . Il deterioramento della qualità della vita nella città di Rende, oggettivamente constatato  nell'ultimo quinquennio" aggiunge ancora la Straticò " è dimostrativo, del necessario primato della politica e della amministrazione sulla economia e sullo sviluppo complessivo della città, e questo sconfessa il criterio, del quale si nutrono tante opache figure della politica, secondo il quale, l'economia sia in grado di funzionare a prescindere da adeguati interventi amministrativi. Dai recenti accadimenti è derivata, invece, la consapevolezza della necessità di tornare ad applicare alcuni principi keynesiani e, soprattutto, l'importanza fondamentale per lo stimolo alla ripresa di crescita e sviluppo del sistema produttivo e commerciale, del cosiddetto "interventismo" da parte della amministrazione e ciò, tanto per dare stimolo ed impulso alla generale ripresa , quanto per recuperare occupazione ed accrescere il potenziale delle risorse , fin troppo pregiudicate e compromesse da una politica orba ed approssimativa . L'amministrazione di una città è, per sua natura, impattante sugli interessi di innumerevoli categorie di persone, fare delle scelte giuste richiede, dunque, la capacità di percepire ed elaborare informazioni complesse e non basta rispondere ad interessi particolari e neanche agire sulle mere urgenze. Il rischio della mancanza di capacità ed adeguata esperienza è alto, ed è il rischio che si facciano o si perpetuino scelte sbagliate, non sufficientemente egualitarie, non inclusive, è il rischio che si pieghino interessi collettivi ad interessi di pochi e che si attuino logiche faziose o, peggio, clientelari. E' proprio, infatti , nella capacità di rispondere ai bisogni più diffusi e non a quelli particolareggiati che si gioca il rinsaldamento dell'etica politica con la società civile." " Va , infine, considerato " incalza il vicepresidente del Forum Riformista Calabria, che le competenze e la esperienza di un sindaco condizionano anche la operatività degli strumenti di governo e della classe dirigente , con la necessaria conseguenza che, una bassa qualità politica sceglie strumenti e classi dirigenti di bassa qualità e questo, o per mera convenienza, cioè perché utile a non meritevoli scopi , oppure per incapacità di selezionare con adeguato criterio ed adeguata indipendenza. Inutile, quindi, per gli elettori inseguire parametri meritocratici, senza applicarli alla espressione del proprio consenso elettorale perché, anche nell'espressione del consenso è doveroso, effettuare scelte etiche per produrre etici risultati." " Per queste ragioni" afferma ancora il vipresidente Francesca Straticò " ritengo che vi debba essere una necessaria correlazione positiva tra il livello di competenza specifica e l'esperienza posseduta, altrimenti ci sarà necessariamente molto di cui preoccuparsi per il futuro di Rende, soprattutto in un momento, come questo, nel quale sono , evidentemente, in crisi i luoghi tradizionali di formazione e crescita civile. La conseguenza di avere al governo di una città come Rende, una competenza inadeguata, incompleta o acerba, è il rischio, di continuare a determinare un generale e rilevante impoverimento complessivo nel quale, la povertà, è solo una delle componenti. " "Aumentare lo spessore della competenza amministrativa, invece,soprattutto quando, come nel caso dell'On.le Principe è corroborata da grande esperienza" conclude la Straticò" non aumenta soltanto la entità della possibile crescita economica e del possibile sviluppo, aumenta anche e, soprattutto, la qualità umana, la consapevolezza di appartenere ad una comunità, aumenta il senso di responsabilità, degli obblighi morali alla contribuzione alla cosa pubblica, aumenta, insomma, l'etica individuale ed anche quella collettiva. Per questo Sandro Principe è scelta non solo opportuna ed utile alla città ma è, anche, scelta sostanzialmente e profondamente etica.

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