Rende (Cs), Laboratorio Civico: "Candidatura Sandro Principe è ritorno al passato"

"La candidatura di Sandro Principe è un triste tentativo di coalizzare tutte le forze del vecchio sistema di potere che ha determinato, negli anni duemila, la drammatica crisi di Rende.
Un sistema di potere autoritario e mai autorevole che ha prodotto decine di milioni di euro di debiti per la città, arrivata sull'orlo del dissesto.
Non è un caso che la cosiddetta parte riformista abbia recitato il triste copione del rinvio delle scelte salvo poi consegnarsi a chi, purtroppo, oggi non ha nemmeno i requisiti per poter fare il Sindaco.
A chi serve la riproposizione di un amministratore che era Sindaco 40 anni fa? È questo il dato più sconsolante che emerge dalla notizia dell'impegno diretto di Principe". Lo si legge in una nota del Laboratorio Civico Calabria.

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"Sandro Principe e la sua ristretta oligarchia hanno immaginato un'espansione del tutto errata della città che ha messo in ginocchio l'edilizia e ha allontanato il territorio dall'università.
Quando, nel 2014, Marcello Manna si è insediato come Sindaco lo stato delle finanze ereditato dal sistema Principe era drammatico.
Solo la caparbietà e l'impegno degli attuali amministratori hanno evitato il dissesto.
Riproporsi dopo 40 anni ancora, caso unico della vita politica italiana, significa avere una concezione del potere assolutista, che non tiene conto di una comunità che oggi sta rinascendo e sta vivendo una nuova primavera basata sulla partecipazione attiva della cittadinanza.
Dispiace che Sandro Principe pensi che i cittadini rendesi rimpiangano quel modo di amministrare arrogante, autoreferenziale e teso solo ad accentrare il potere nelle mani di pochi eletti. Indietro non si torna".