Protestano gli alluvionati del Cosentino: il 2 aprile riunione tecnica della Regione Calabria

Questa mattina un gruppo di circa cento cittadini del Comune di Corigliano Rossano ha inscenato una manifestazione di protesta, minacciando anche il blocco della statale 106, in riferimento agli oltre trenta abitanti interessati da un provvedimento di sgombero dalle proprie abitazioni, a causa della rottura degli argini del fiume Crati, che ha inondato e reso inagibili gli immobili. Lo riportano i colleghi dell'Agi. Inoltre, il Comune di Corigliano Rossano ha informato di non poter piu' far fronte alle spese economiche per la loro ospitalita' in albergo. Il prefetto Paola Galeone ha convocato una riunione urgente alla quale hanno preso parte, oltre ad alcuni cittadini direttamente interessati al provvedimento di sgombero, il sub commissario dell'ente locale e rappresentanti regionali dei Settori Lavori pubblici e Protezione civile. Nel corso dell'incontro, durante il quale i cittadini hanno chiesto la realizzazione di interventi definitivi di messa in sicurezza del fiume Crati nella zona in cui ha rotto gli argini ed evidenziato la difficolta' economica a effettuare i primi interventi nelle proprie abitazioni, la gestione straordinaria del Comune di Corigliano Rossano ha preso l'impegno di concedere una prima proroga, fino al 30 aprile 2019, all'ospitalita' presso la struttura alberghiera, mentre la Regione Calabria, su impulso della prefettura e su richiesta del sub commissario, terra' martedi' una riunione tecnica per valutare la vicenda e tracciare un percorso finalizzato ad una definitiva soluzione.

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