L'Istituto Alberghiero 'Ettore Majorana' di Rossano conquista il concorso nazionale "Scrivere il teatro"

Gli studenti e le studentesse dell'Istituto Alberghiero "Ettore Majorana" di Rossano, in provincia di Cosenza, sono i vincitori del concorso nazionale "Scrivere il teatro", promosso dal MIUR – Direzione generale per lo studente, l'integrazione e la partecipazione e dal Centro italiano dell'International Theatre Institute (la più vasta organizzazione di teatro nel mondo fondata dall'Unesco nel 1948) per favorire la promozione della cultura teatrale nelle giovani generazioni e per celebrare in maniera creativa la Giornata Mondiale del Teatro che si celebra il 27 marzo. In questi giorni i ragazzi calabresi sono a Cinigiano, in provincia di Grosseto, protagonisti di una residenza artistica, curata da Accademia Mutamenti di Giorgio Zorcù e Sara Donzelli, per la messa in scena del testo teatrale vincitore "Ti ho trovato!", delicata storia di un ragazzo che ha perso la madre e che è vittima di incomprensioni da parte del padre e di alcuni bulli della scuola. Martedì 19 marzo alle 12:30 i ragazzi, insieme ai loro docenti accompagnatori, allo staff artistico e tecnico e ai funzionari del MIUR, saranno ricevuti nell'aula consiliare per i saluti ufficiali del sindaco Romina Sani e della Giunta. Sabato 23 marzo alle 19, metteranno in scena al Teatro di Cinigiano un'anteprima dello spettacolo su cui stanno lavorando in questi giorni. Domenica 24 marzo il gruppo si trasferirà, poi, al Teatro Vascello di Roma dove, dopo due giorni di ulteriori prove e messa a punto, lo spettacolo debutterà la mattina del 27 marzo, Giornata Mondiale del Teatro, alla presenza delle autorità del MIUR, di Tobias Biancone, direttore generale dell'ITI, e dell'autore e regista cubano Carlos Celdran. Ogni anno, nei teatri e nelle realtà culturali che sostengono e aderisconoall'iniziativa, risuona un unico Messaggio, affidato a una personalità della cultura mondiale per testimoniare le riflessioni vive sul tema del Teatro e della Cultura della Pace. Dopo, tra gli altri, Jean Cocteau, Arthur Miller, Laurence Olivier, Jean-Louis Barraul, Peter Brook, Dimitri Chostakovitch, Maurice Béjart, Luchino Visconti, Richard Burton, Ellen Stewart, Eugène Ionesco, Umberto Orsini, Vaclav Havel, Ariane Mnouchkine, Augusto Boal, John Malkovich, i Premi Nobel Miguel Angel Asturias, Dario Fo, Pablo Neruda, Wole Soyinka, quest'anno il messaggio è firmato proprio da Celdràn, classe 1963, pluripremiato regista teatrale, drammaturgo, accademico e professore che vive e lavora a L'Avana e ha portato i suoi spetacoli in tuto il mondo.

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Durante la cerimonia al Teatro Vascello (ore 10), il testo vincitore di Scrivere il Teatro è proposto dai ragazzi che l'hanno scritto, coadiuvati da un'equipe professionale guidata, come già detto, da Sara Donzelli e Giorgio Zorcù, che è anche direttore artistico del concorso. La messa in scena - ed è questo l'aspetto più innovativo - è realizzata dopo un periodo di residenza artistica full immersion, in cui i ragazzi simulano un processo artistico creativo reale. La scelta di Cinigiano è frutto del progetto di residenza artistica che il Comune ha stipulato con la compagnia Accademia Mutamenti, con il supporto e la collaborazione della Regione Toscana, per l'utilizzo e la valorizzazione di due strutture comunali: il teatro e la foresteria Le Muse. Dal 2017, per Scrivere il teatro, in residenza si sono alternati gli studenti del'Istituto De Gasperi Battaglia di Norcia (2017), del Liceo Artistico di Gorizia (2018) e quest'anno dell'Istituto Alberghiero "Majorana" di Rossano. "La residenza artistica è la casa degli artisti", sottolinea il sindaco Romina Sani. "In una piccola comunità come la nostra lo spirito che ha fatto nascere questo progetto è stato quello da un lato di far rivivere il teatro e dall'altro di coinvolgere i cittadini rivitalizzando il tessuto sociale. Abbiamo cominciato nel 2016 e ogni anno ospitiamo da un minimo di 4 a 8 residenze. Abbiamo superato la paura di riaprire il teatro che all'inizio non aveva una partecipazione così numerosa come quella raggiunta adesso. Con le residenze artistiche arrivano gruppi di giovani che utilizzano le nostre strutture per fare le prove e nelle ore libere si muovono in paese, entrando in contatto con la comunità e avvicinando al teatro anche chi non lo frequenta abitualmente".