"Last minute", il procuratore Facciolla: "Pronti a dare il nostro contributo per la rinascita del territorio"

facciolla eugenio180119"Siamo sul territorio, siamo presenti. Siamo pronti a dare il nostro contributo per la rinascita della zona". A dirlo il procuratore della Repubblica di Castrovillari Eugenio Facciolla illustrando i dettagli dell'operazione "Last minute" che stamani ha portato a 17 arresti per spaccio di droga e tentata estorsione.

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"L'indagine, portata avanti con microspie, intercettazioni telefoniche e ambientali, con riprese video e con un accurato controllo della messaggistica - ha aggiunto - nasce dalla denuncia di una serie di furti di mezzi agricoli e non c'e' stata nessuna collaborazione da parte delle vittime. E' un buon risultato legato alla tipologia delle indagini, perche' e' un territorio particolarmente complesso. Si trattava di operare e lavorare su Cassano, soprattutto nella zona di Timpone Rosso che notoriamente e' la zona forse piu' complicata per la presenza di diffusi centri criminali, in un territorio particolarmente ostile per le forze dell'ordine. E' una storia che va avanti almeno da 25 anni a questa parte. Sono dei feudi, delle vere e proprio enclave di soggetti che sia che facciano parte di associazioni mafiose o siano ai margini. Fatto sta che e' un territorio estremamente esposto a condotte delittuose di vario genere. La droga e' una delle principali fonti di arricchimento che poi viene usato per altri giri". "Si e' trattato - ha detto il comandante provinciale di Cosenza dei carabinieri, col. Piero Sutera - di un'indagine alquanto articolata. Un lavoro che merita un vero plauso ai carabinieri della Compagnia di Castrovillari. E' stata fatta un'attivita' dove e' stato controllato un territorio non facile con una grandissima densita' delinquenziale e con una criminalita' ben determinata e dove la situazione della sicurezza pubblica e' sicuramente di assoluto interesse. Parliamo di Timpone Rosso, una zona che sostanzialmente e' nelle mani della criminalita' che gestisce lo spaccio delle sostanze stupefacenti sia nei confronti degli assuntori e sia nei confronti dei pusher che vanno li' a rifornirsi quotidianamente. Ecco perche' l'operazione e' particolarmente incisiva. L'arma dei carabinieri, con questa operazione svolta in perfetta sintonia con la Procura di Castrovillari, ha dimostrato una conoscenza del territorio molto forte". "L'attivita' che ha portato all'operazione 'Last Minute' - ha spiegato il capitato Giovanni Caruso, comandante della Compagnia di Castrovillari - e' iniziata nel lontano 2016 da un'investigazione dei carabinieri della Tenenza di Cassano che poi, per motivi di opportunita' e tecnici, e' stata assunta dalla Compagnia di Castrovillari".

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"Le vittime sono restie a collaborare perche' c'e' la paura per quello che e' il territorio, per il condizionamento ambientale ma soprattutto c'e' la sfiducia nelle Istituzioni".

"Oggi - ha aggiunto - si parla di 17 persone gia' gravate da precedenti, quindi significa che sono persone gia' note nell'immaginario collettivo per aver commesso reati, per essere magari stati arrestati e condannati e che pero' continuano a girare ed a fare i loro traffici. Quindi questo va chiaramente nel senso opposto a quello che cerchiamo di affermare noi". "La soluzione, nell'immediato - ha detto - sarebbe una legislazione che riveda al piu' presto l'esecuzione penale. Ci preoccupano sempre sull'esecuzione della misura cautelare pero' poi bisogna vedere cosa succede nell'esecuzione non solo durante il processo, ma l'esecuzione della pena finale. Troppe volte emettiamo ordini di esecuzioni per reati gravissimi con condanne definitive a parecchi anni e in realta' si manda in carcere una persona per pochi anni perche' tra tutti i benefici previsti e concessi e' difficile assicurare che chi e' stato condannato a una determinata pena poi effettivamente la vada ad espiare. Non ci aiuta, per nulla, la liberazione condizionale, i benefici che danno durante la buona condotta in carcere che e' un altro fenomeno che abbiamo nel nostro Paese. Come dire che in carcere ci si puo' comportare anche male". "Questo fa si' - ha concluso Facciolla - che molti condannati per reati gravissimi riescono ad ottenere, con tutti questi sconti di pena nel breve periodo, una riduzione corposa della e poi ce li troviamo fuori a commettere reati".