Corigliano Rossano (Cs), il Gav incontra il commissario Bagnato

Massima disponibilità ad avviare le procedure preparatorie circa l'eventuale ripristino e/o riapertura dell'ex tribunale di Rossano, oggi Corigliano Rossano. E' quanto è emerso nel corso dell'incontro che una delegazione del GAV (gruppo d'azione per la verità) ha avuto con il Commissario prefettizio del Comune unico Corigliano Rossano Domenico Bagnato al fine di discutere e approfondire le problematiche inerenti i disagi derivanti dall'accorpamento del presidio di Viale Santo Stefano a Castrovillari.

I componenti del movimento civico hanno sottolineato come le difficoltà stiano aumentando notevolmente con il passare del tempo, per come evidenziato anche dal Consiglio dell'Ordine degli Avvocati di Castrovillari, che con una recente nota ha sancito la inadeguatezza dell'attuale Palazzo di Giustizia a contenere l'utenza che si riversa sul Tribunale di Castrovillari, nato – al contrario – per includere la sola circoscrizione del territorio ricadente in quel Comune.

Ribadita l'inadeguatezza del trasporto pubblico, praticamente inesistente unitamente alle condizioni di arretratezza del sistema viario, con tanto di aggravio di spese per l'utenza.

Il GAV ha poi rimarcato come,dopo la soppressione del Tribunale di Rossano e della Procura della Repubblica, si sia assistito a un progressivo aumento di fenomeni criminali che stanno creando allarme sociale nella cittadinanza con una conseguente sfiducia nei confronti dello Stato e delle Istituzioni. A fronte di tutto questo si assiste a un inaccettabile arretramento dello Stato in termini di presenza sul territorio. Tra le annotazioni poste, l'organizzazione del sistema investigativo in casi di eventi delittuosi: spesso l'ufficio di procura è necessitato a ricorrere a una sorta di eccesso di delega a causa delle notevoli distanze dai luoghi in cui si consumano reati gravi (le zone della Sila Greca distano dalla Procura non meno di centoventi chilometri). Secondo i componenti del GAV, a distanza di ben cinque anni dall'accorpamento, si può senz'altro affermare che i costi della giustizia siano decisamente aumentati a carico dello Stato.

--banner--

Il nodo cruciale, tuttavia, ruota attorno al tentativo di seppellire i criteri e i metodi adottati da pezzi dello Stato nel decidere la chiusura del tribunale di Rossano mediante l'attuazione di una istruttoria fuori dalle regole, dalla legalità e dalla legittimità degli atti. Questo modo deteriore di concepire la gestione della pubblica amministrazione, alcuni, vorrebbero farla passare come una "scelta politica": «Nulla di più banale e falso- rimarcano i rappresentanti del GAV – la politica è ben altro, produce idee sane, programma e progetta, ha ruoli di indirizzo e di controllo. Non ha certo il compito di istituire luoghi intoccabili o blindati, per le cui pratiche è necessario dare attuazione alla commissione di comportamenti perseguibili penalmente, come il clientelismo e i favoritismi che sconfinano nell'abuso d'ufficio e non è da escludere nella corruzione. Al GAV il ruolo della denuncia sociale, ad altri organi dello Stato il dovere di fare giustizia.

Al commissario Bagnato, i componenti del GAV hanno messo in rilievo come il Contratto di Governo al punto n. 12 contenga, nella prospettiva di una giustizia più rapida e più efficiente, la proposta di rivisitazione della geografia giudiziaria con l'obiettivo di riportare Tribunali, Procure e Uffici del Giudice di Pace vicino ai cittadini e alle imprese. In sede di Commissione Giustizia, sia presso la Camera dei Deputati che al Senato della Repubblica, nei giorni scorsi il Guardasigilli, Avv. Alfonso Bonafede, ha confermato l'orientamento di riaprire quei tribunali soppressi in aree in cui è presente un alto tasso di criminalità organizzata, da un lato, tenendo conto, dall'altro, dei disagi riscontrati dai cittadini conseguenti all'accesso ai presidi di giustizia. Tali requisiti costituiscono elementi abilitanti la riapertura dell'ex Tribunale di Rossano.

Il commissario Bagnato ha manifestato tutta la sua disponibilità a tener conto delle ragioni espresse dal GAV e di avviare ogni azione utile e sinergica limitatamente ai poteri attribuibili al commissario. In questo caso la predisposizione delle pratiche per la individuazione di un immobile da destinare quale sede del presidio di giustizia.