“Ospedale di Castrovillari messo in ginocchio dalla mancanza di personale”: il consigliere regionale Gallo presenta un’interpellanza alla giunta Oliverio

Un ospedale con sempre meno medici, pochi infermieri ed un numero inadeguato di impiegati.

La fotografia che del presidio ospedaliero castrovillarese viene fuori dall'analisi della realtà in cui lo stesso versa è allarmante e richiede interventi urgenti e concreti. Lo sostiene il consigliere regionale Gianluca Gallo, che sulla questione ha depositato un'interpellanza rivolta al presidente della giunta regionale, Mario Oliverio. «L'ospedale spoke di Castrovillari – ricorda il capogruppo della Cdl - è l'unico punto di riferimento sanitario di una vasta area territoriale priva di altre strutture sanitarie. Da tempo, a dispetto degli impegni assunti dalla Giunta regionale ed in molti casi formalizzati in specifici atti sia dell'azienda sanitaria di Cosenza sia dal Commissario per l'attuazione del Piano di rientro dal disavanzo del settore sanitario, il presidio ospedaliero castrovillarese vive però una situazione di assoluta precarietà in primis per la carenza di personale medico, infermieristico, tecnico, ausiliario e amministrativo, tale da incidere sull'efficienza e la funzionalità di diversi reparti». Segue lungo elenco – solo parziale - dei vuoti d'organico: «Ad oggi, in spregio al DCA 64/2017 ed all'Atto aziendale – evidenzia Gallo - ad Anestesia e Rianimazione mancano quasi il 50% dei medici e diverse unità infermieristiche; Chirurgia deve fare a meno di un dirigente medico ed è in programma il pensionamento, entro la fine del 2018, di due medici; ad Ortopedia, nonostante l'autorizzazione all'assunzione di ortopedici, mancano 4 medici, 16 infermieri, 2 operatori sociosanitari, 2 tecnici di sala gesso ed inoltre il Reparto è ancora in fase di ristrutturazione ed il neo direttore di U.O.C. è stato assegnato all'ospedale di Rossano». Si aggiungono il «Pronto Soccorso, dove fanno difetto due unità mediche e tre infermieristiche, invece necessarie anche in previsione dell'attivazione dell'Osservazione breve intensiva, e Broncopneumologia: qui il primario, in pensione dallo scorso Aprile, non è stato ancora sostituito. Mancano inoltre un dirigente medico e diversi infermieri».

--banner--

E ancora: «Oculistica, nonostante i circa 1.600 interventi effettuati ogni anno, pari al doppio di quelli portati a compimento negli altri due ospedali spoke della provincia di Cosenza, al contrario di questi è stato declassato a struttura semplice neppure dipartimentale, con trasferimento del precedente direttore presso l'ospedale di Rossano, mentre nel Servizio Trasfusionale entro la fine del 2018 saranno collocati a riposo 3 dei 4 tecnici di laboratorio». Ma non è tutto: «Nei vari reparti sono in servizio medici e operatori assunti con contratto a determinato e solo di recente si è proceduto alla stabilizzazione di alcuni medici. Il personale amministrativo posto in quiescenza, invece, non è stato sostituito, col risultato che ogni provvedimento burocratico è soggetto al rischio di gravi ritardi. Come se non bastasse, poi, di recente anche il Servizio Trasfusionale è stato declassato a struttura semplice, per la quale non è prevista la figura del direttore, col paradosso di risultare essere quello di Castrovillari l'unico Servizio Trasfusionale in tutta la Regione privo di direttore, con il professionista che sin qui ha ricoperto tale ruolo ricollocato presso altra Unità». Inevitabilmente, annota il capogruppo della Cdl, «le situazioni descritte comportano grottesche, paradossali ed incresciose vicende, come quelle che quotidianamente si verificano al Pronto Soccorso, dove i pazienti spesso e volentieri sono costretti a stazionare su lettighe e sedie perché i posti letto dei reparti, nell'Atto aziendale previsti in numero di 226, sono in realtà soltanto un centinaio, sebbene vi sia un intero piano – il terzo – completamente disponibile e già pronto, bisognoso solo delle suppellettili».

Un quadro tutt'altro che roseo, rispetto al quale, ricorda Gallo, «ripetutamente, e da ultimo lo scorso Giugno, l'amministrazione comunale ed il consiglio comunale, ma anche le associazioni cittadine e le forze politiche, sindacali e produttive, hanno richiedo rimedi e soluzioni, ottenendo rassicurazioni sempre smentite dai fatti». Da qui la richiesta alla giunta regionale di sapere «se e quali provvedimenti intenda assumere, anche in via d'urgenza, per quanto di competenza, per dare immediata soluzione alle problematiche evidenziate e se e come intenda adoperarsi, nel confronto con l'Ufficio del Commissario ad acta per l'attuazione del Piano di rientro dal disavanzo del settore sanitario della Regione Calabria perché si addivenga in tempi altrettanto celeri alla definizione delle questioni di competenza di quest'ultimo».