"Chi pensa di chiudere il Poliambulatorio di Aprigliano ha preso un clamoroso abbaglio. La struttura offre oggi numerose prestazioni agli utenti che arrivano da tutta la provincia, soprattutto da Cosenza e Rogliano". Lo afferma, in una nota, il consigliere regionale Carlo Guccione. "Abbiamo atteso anni - prosegue Guccione - per veder rinascere questo centro: i locali rischiavano di rimanere inutilizzati con il pericolo di perdere tutte le attrezzature, ma dopo le nostre denunce queste stanze accolgono, in convenzione con l'Azienda ospedaliera di Cosenza e l'Unical, l'Unità di Ricerca Biotecnologica. Qui nasce anche il laboratorio di Ematologia diretto dal professore Morabito. Negli altri locali l'Asp invece ha istituto il Cup, il punto prelievi e possono essere effettuate le prestazioni specialistiche ambulatoriali. La struttura costata negli anni novanta 516 mila euro oggi è diventata un esempio di buona sanità e l'Unità di ricerca biotecnologica è fiore all'occhiello del Mezzogiorno. Ci sono voluti anni di denunce per riprendere questo importante patrimonio e restituirlo ai cittadini. Nel 2013 effettuai un blitz insieme a Franco Laratta per verificare lo stato della struttura ma trovammo tutto fermo, cancelli sbarrati e il centro vuoto e senza arredi. Il Poliambulatorio di Aprigliano rischiava di diventare l'ennesima cattedrale nel deserto, come denunciammo nel 2014 all'interno del dossier sul cimitero delle opere incompiute".
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"La mia battaglia contro gli sprechi delle 21 strutture calabresi, costruite grazie all'ex articolo 20 della legge 67/1998 e costate 14 milioni di euro, abbandonate al degrado più totale e mai attivate - sostiene ancora il consigliere regionale - è andata avanti e dopo anni di incuria quei centri sanitari sono stati restituiti ai cittadini. E la struttura di Aprigliano fa parte delle 21 strutture un tempo abbandonate. Ecco perché questo esempio di buona sanità oggi non può essere dismesso, considerando anche che finalmente è stato approvato il Piano attuativo dell'assistenza territoriale dell'Asp di Cosenza. Non si può tornare indietro nel tempo. I soldi sono stati spesi, i locali sono stati rinnovati e il Poliambulatorio è riuscito a migliorare i livelli essenziali di assistenza sanitaria nel territorio della provincia di Cosenza. Il Poliambulatorio non può essere dismesso, anzi va potenziato così come richiesto dai sindaci del comprensorio e dai numerosi utenti che si recano presso la struttura".