San Giovanni in Fiore (Cs): operai di Città pulita, Melicchio e Parentela (M5S) incalzano Oliverio, "il governatore si muova"

San Giovanni in Fiore - «Alla giunta e al consiglio comunale di San Giovanni in Fiore ricordiamo che a breve finirà l'indennità di disoccupazione corrisposta ai 14 operai di Città pulita, colpevolmente scaricati dalla maggioranza locale». Lo affermano, in una nota, i deputati M5s Alessandro Melicchio e Paolo Parentela, che aggiungono: «Questi lavoratori dovevano essere assunti per la raccolta differenziata, come previsto dalla clausola di salvaguardia inserita nel bando di gara, ma ne sono rimasti esclusi per l'incapacità e subalternità politica dei referenti del governatore Mario Oliverio, che ha chiuso gli occhi sul caso lavandosene le mani come Pilato». «Inoltre – proseguono i due parlamentari 5 stelle – il sindaco Giuseppe Belcastro ci aveva promesso una risposta sull'isola ecologica che ancora non c'è, sul funzionamento del numero verde per l'utenza e sugli inammissibili ritardi nella distribuzione dei sacchetti per i rifiuti, per cui gli uffici comunali non sono intervenuti, benché tenuti a farlo». «Ad oggi – ricordano i 5stelle – sono tanti e troppi i dubbi, a partire dalla procedura di gara, sul servizio pubblico in questione, ancora al vaglio dell'Anac, della Procura e Prefettura di Cosenza dopo le ripetute denunce del Movimento 5 Stelle. In quanto ai 14 lavoratori volutamente lasciati in stato di disoccupazione, rammentiamo che il Pd ne aveva promesso, e rimangono le prove, il riassorbimento nella raccolta differenziata a partire dal 2 giugno 2017. A oltre un anno, quella promessa si è rivelata una bugia imperdonabile». «La verità – concludono Melicchio e Parentela – è che al governatore Oliverio e sodali non importa nulla del dramma sociale che hanno creato con la gestione politica e amministrativa della raccolta differenziata, né ché tra gli esclusi ci sia pure un signore anziano con grossi problemi di ricollocazione lavorativa e raggiungimento della pensione, con un figlio invalido e inabile al lavoro e una giovane figlia disoccupata, rimasta vedova con due bambini. Oliverio e i suoi si mettano una mano sulla coscienza e trovino in proposito soluzioni rapide e vere. Per noi è prioritario il futuro di questi lavoratori».

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