Comitato ambientale Presilano: "Piano rifiuti regionale non deve decollare"

"Qual è la situazione della gestione dei rifiuti regionale a ridosso della nuova stagione estiva e a pochi giorni dal rinnovo dell'ennesima ordinanza contingibile e urgente?

Il Piano Regionale per la Gestione dei Rifiuti è stato approvato definitivamente nel 2016. Prevede a regime l'utilizzo di impianti per la lavorazione dei rifiuti e discariche di servizio per lo smaltimento degli scarti di proprietà pubblica. La gestione dei rifiuti, entro la fine del prossimo mese di giugno, dovrebbe passare dal Dipartimento Ambiente della Regione agli Ambiti Territoriali Ottimali (ATO), che sono costituiti dal raggruppamento dei comuni di ogni provincia". E' quanto si può leggere nella nota diffusa dal Comitato Ambientale Presilano.

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"La costituzione degli ATO e il trasferimento delle responsabilità è in alto mare. In particolare, per quanto riguarda l'ATO di Cosenza ancora non tutti i comuni hanno sottoscritto la convenzione (con un ritardo di oltre 5 mesi) e non c'è quindi nessuna idea di dove e come realizzare il nuovo impianto provinciale che dovrà evitare il ricorso all'utilizzo degli impianti privati.

Attualmente la provincia di Cosenza, per la lavorazione dei rifiuti, utilizza l'impianto di Calabra Maceri. La biostabilizzazione aerobica dei rifiuti in questo impianto diffonde un odore nauseabondo che investe interi quartieri di Rende. Per lo smaltimento degli scarti di quasi tutta la Calabria si utilizza la discarica di Crotone del gruppo Vrenna, che ha una capacità residua di circa 1 milione di metri cubi (10 volte quella residua di Celico), rende impossibile vivere nella frazione Papanice di Crotone e provoca il via vai di mezzi carichi di rifiuti che vediamo quotidianamente transitare sulla SS107 e non solo.

Il ritardo nella costituzione degli ATO e nella progettazione dei nuovi impianti favorisce ancora una volta i soliti privati.

Leggere su documenti della Regione che le discariche di servizio pubbliche per lo smaltimento degli scarti (che esisteranno sino a quando non sarà adottata una politica nazionale e comunitaria che impone la produzione di prodotti realizzati esclusivamente con materiali riciclabili) verranno realizzate a fine ciclo, fa comprendere come sia veramente debole la volontà di attuare una gestione pubblica del ciclo dei rifiuti.

Nel frattempo la Regione trasla di anno in anno la previsione (per il momento ci fermiamo poco realisticamente al 2020) per il completamento degli impianti pubblici previsti e di questo ne approfittano, privati e non, che vogliono entrare nel business dei rifiuti.

A Scala Coeli, il proprietario della discarica privata chiede l'autorizzazione del raddoppio, con la giusta opposizione di diversi comitati locali. A Castrolibero , nel luglio del 2015, l'amministrazione comunale ha ottenuto dalla Regione il parere favorevole di compatibilità ambientale per realizzare una "cittadella energetica", con annessa discarica di servizio di 95.000 mc, a poche centinaia di metri dal centro abitato e dal polo scolastico. L'identificazione di un impianto di lavorazione rifiuti come "cittadella energetica" ci ricorda l'impianto mascherato da "isola ecologica" che qualcuno voleva realizzare a Donnici e che la ribellione degli abitanti del luogo ha scongiurato..

Crediamo che sia indispensabile operare una svolta netta. La gestione dei rifiuti deve tornare completamente in mano pubblica con il controllo partecipato dei cittadini.

In Presila, grazie alla lotta di anni, abbiamo limitato i danni, pur non avendo ancora raggiunto l'obiettivo della chiusura dell'impianto di contrada San Nicola e della bonifica dell'area. Ma in altre aree della nostra Regione migliaia di cittadini subiscono i danni di decenni di politica dei rifiuti a dir poco errata.

Manifestiamo la nostra più totale solidarietà agli abitanti di Papanice e li invitiamo a non demordere nella loro lotta per il diritto a respirare, così come siamo solidali con i comitati che combattono contro il raddoppio della discarica di Scala Celi e con tutti i movimenti che si battono per difendere la nostra terra".