UGL Cosenza: “Pronti a proclamare lo stato di agitazione”

L'Amministrazione Centrale del MIUR, disconoscendo le difficoltà operative legate alle deficienze di organico presso l'ATP di Cosenza, con una nota del 23/03/2018 ha evidenziato che non è consentito, al di fuori dei casi tassativamente previsti dalla normativa vigente, utilizzare personale di altro comparto (quindi, anche comparto scuola) presso gli Uffici centrali e periferici del Ministero; non è altresì consentito che sia utilizzato personale della scuola articolandone l'orario di lavoro frazionato su sedi diverse. Alla luce di quanto sopra, nonostante la perdurante carenza , ormai risaputa da tempo, di funzionari ed operatori amministrativi presso l'ATP di Cosenza e di fronte alla concreta prospettiva di restituzione del personale della scuola, circa 17 unità, alle proprie sedi di titolarità, paventandosi per la grande mole di lavoro da sostenere in seguito alle attività straordinarie e propedeutiche all'inizio del nuovo anno scolastico (formazione organici, mobilità per tutti gli ordini e studi, ATA, immissioni in ruolo, ecc), una sicura interruzione di pubblico servizio, l'UGL Funzione-Pubblica, in accordo con le RSU, a tutela dei lavoratori organici ai ruoli del MIUR in servizio presso l'ATP di Cosenza, è pronta a proclamare lo stato di agitazione.

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Questa forma di protesta sarà messa in atto, dal momento che la Direzione Generale delle Risorse Umane e Finanziarie del MIUR continua a mostrare un ostinato silenzio e a non dare risposte esaustive alle richieste dell'UGL-Funzione Pubblica, che tendono a sanare una situazione di estremo disagio presso l'ATP di Cosenza; infatti, non si può non rilevare come la conseguenza della restituzione delle 17 unità nelle rispettive sedi scolastiche, dopo aver acquisito una consolidata esperienza amministrativa negli anni, non solo esporrebbe l'ATP al blocco di tutte le attività interessanti la vita della scuola con riflessi negativi in tutti i settori, dove oggi presta servizio anche il personale della scuola, ma costituirebbe un serio pericolo per la salute dei lavoratori amministrativi, in quanto il significativo carico di lavoro, che andrebbe a ricadere sugli stessi per effetto della restituzione delle 17 unità alle proprie scuole, non risulterebbe più sopportabile.