Morano Calabro (Cs), Consiglio istituzionalizza la “Festa della bandiera” e la “Rassegna del Folklore Internazionale”

L'assise cittadina approva due importanti provvedimenti che conferiscono valenza giuridica alla "Festa della bandiera" e alla "Rassegna del Folklore Internazionale". «Entrambi gli atti concludono positivamente una volontà palesata e scritta a caratteri cubitali nel programma del gruppo di maggioranza e si pongono – così il sindaco Nicolò De Bartolo a margine della seduta - quale elemento qualificante dell'azione amministrativa da oggi e per il futuro». Sia per l'uno che per l'altro evento è stata istituzionalizzata la data: settimana del 20 maggio la prima, intervallo 1/15 agosto la seconda, e sancito l'impegno dell'Ente di finanziare secondo le poste storiche e comunque in base alle disponibilità del Bilancio le due kermesse, data la loro incidenza nel tessuto culturale, sociale ed economico del luogo.

Ma c'è stata anche tanta politica nella riunione del parlamentino moranese. In primis la comunicazione ufficiale all'emiciclo dell'ingresso del consigliere Enzo Amato nel gruppo di maggioranza – come anticipato a mezzo stampa nei giorni scorsi - e la composizione della nuova Giunta, con la revoca dell'incarico assessorile ai consiglieri Biagio Angelo Severino e Sonia Forte e il subentro del consigliere Rocco Antonio Marrone e dell'arch. Rosanna Anele, ai quali sono state sostanzialmente conferite le deleghe dei predecessori. Chi si aspettava i fuochi d'artificio su questa partita è rimasto deluso; la discussione si è snodata, infatti, con estremo equilibrio e sobrietà. L'ormai ex assessore Severino ha confermato la permanenza tra i banchi della maggioranza, dal momento che, a suo dire, non esistono divergenze di carattere politico tra lui e "Insieme per Morano". L'avv. Sonia Forte ha invece manifestato l'intenzione di costituire un gruppo misto autonomo (mono-personale), condizione specificamente prevista e consentita dal nuovo e più efficace "Regolamento per il funzionamento del Consiglio comunale", discusso e approvato subito dopo, nella medesima sessione, ad unanimità. Da segnalare il ringraziamento del sindaco De Bartolo e del capogruppo di maggioranza, Leonardo Di Luca, ai due assessori uscenti, e il saluto ai successori, Marrone e Anele: «Prendiamo atto del nuovo percorso tracciato dal gruppo per il bene esclusivo della comunità – hanno osservato i due esponenti di Insieme per Morano - e voltiamo pagina».

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Prettamente tecnico il punto relativo al rinvio al 2018 degli adempimenti in materia di contabilità economico/patrimoniale, differimento che si rende necessario stante le diffuse e generalizzate difficoltà riscontrate dagli uffici finanziari degli enti locali a seguito della introduzione della contabilità armonizzata. Sette i voti di maggioranza favorevoli, contraria l'opposizione, presente con Verbicaro e Filomena, due gli astenuti, Severino e Forte.

Infine l'assemblea elettiva si è confrontata, per distinta richiesta della minoranza, sull'"ordine e la sicurezza pubblica durante le sedute dei consigli comunali". Dopo l'articolata relazione del consigliere Filomena, che ha motivato la necessità di deliberare in proposito su diversi aspetti, chiedendo in particolare che sia garantita in ogni forma e con mezzi adeguati la sicurezza e l'ordine pubblico durante i lavori del civico consesso, l'emiciclo ha respinto la proposta bocciandola in ogni singola parte: sette i voti contrari (la maggioranza), due favorevoli (Verbicaro e Filomena) e due astenuti (Severino e Forte). Sull'argomento si sono differentemente pronunciati: il capogruppo Di Luca, il quale ha bollato l'iniziativa come un «irresponsabile attacco rivolto al sindaco nelle sue vesti di presidente del Consiglio, il quale – così Di Luca – ha sempre sostenuto con imparzialità il diritto d'espressione e assicurato l'ordine e la sicurezza in aula»; il consigliere Forte, per il quale si enfatizzano episodi che riguardano singoli consiglieri e non possono e non devono essere associati a problemi di ordine pubblico; Severino, secondo cui è del tutto esagerato invocare la forza pubblica nella massima sede istituzionale.