L’ambasciatore del Senegal in visita a Rende (Cs)

"Rende vuole e deve essere città dell'accoglienza promuovendo insieme alle comunità migranti e alla partnership con l'Università della Calabria un'idea di comune multiculturale, aperto e interattivo": così il sindaco Marcello Manna a margine dell'incontro svoltosi al museo del Presente lo scorso sabato con l'ambasciatore senegalese Mamadou Saliou Diouf giunto a Rende in occasione delle celebrazioni per la festa dell'indipendenza senegalese promossa dall'associazione ASeCo.

"È importante per me incontrare il mio amico e ringraziarlo per quanto sta facendo per la comunità senegalese a Rende", ha detto l'ambasciatore del Senegal parlando del sindaco Marcello Manna, il quale ha risposto: "sono io che ringrazio il mio amico per le parole che ha pronunciato oggi.".

--banner--

L'evento è stato occasione per ricordare i tanti progetti svolti e in essere dell'assessorato all'inclusione sociale e all'immigrazione: "Siamo lieti di questa collaborazione-ha affermato Marina Pasqua- perché è il frutto di un lavoro che il nostro comune sta svolgendo. Siamo partiti dall'esperienza di Running for equality lo scorso anno che ci ha fatto toccare con mano quanto il dialogo interculturale sia necessario affinché si possa costruire una città accogliente. Anche quest'anno con Arts for equality abbiamo dimostrato quanto sia importante lavorare con le comunità straniere e quanto importante sia che esse stesse si raccontino. Il lavoro del mio assessorato, delega che il sindaco ha voluto affidami, continua in questa direzione attraverso la promozione di politiche tese alla condivisione e alla promozione delle differenze, del rispetto e della solidarietà tra popoli. Parlare di inclusione è oggi riduttivo. La co-progettazione è per noi già realtà.".

Si è parlato anche della prossima iniziativa a cura dell'assessorato alla cultura che in questi giorni è impegnato nella prima edizione del Festival delle culture inteecciate: "In un periodo storico quale quello che stiamo vivendo -ha dichiarato Marta Petrusewicz- riteniamo la cultura come veicolo privilegiato per combattere pregiudizi e ignoranza. Attraverso un dialogo empatico, orizzontale e dialettico è possibile costruire la comunità del futuro.".