Camusso (Cgil) a Cosenza: "Tanta propaganda, poche idee: ecco il grande limite della politica italiana"

camusso susanna230118"C'è stata una lunga stagione propagandistica sul Mezzogiorno, ma la verità è che manca un'idea di quale sia il centro dello sviluppo intorno al quale costruire percorsi di stabilizzazione e di lavoro". Lo ha detto il segretario generale Cgil Susanna Camusso, parlando con i giornalisti a Cosenza, a margine di un attivo di quadri e delegati del sindacato.

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Secondo il segretario generale del sindacato, infatti, i dati ci dicono che una politica fatta solo di incentivi e sottrazione dei diritti ha ulteriormente precarizzato il mercato del lavoro.

"Questo vuol dire - ha aggiunto Camusso - avere un apparato produttivo non in grado di competere sulla qualità e sull'innovazione. Ed è la ragione per cui noi continuiamo a dire che ci vuole un piano del lavoro e non una distribuzione di risorse a pioggia che poi si trasformano in ingressi nel mondo del lavoro a tempo determinato, spesso molto breve".

Una discussione generale, non solo in ambito Italiano.
"Penso che i grandi della terra dovrebbero interrogarsi sul rapporto Oxfam, invece di continuare a spiegare che le ricette utilizzate in questi anni sono positive. Questo perché - ha aggiunto Camusso - l'evidenza delle grandi diseguaglianze è che sono un freno allo sviluppo e alle prospettive. Non è vero che sono l'origine della crescita".

Un passaggio anche sulla campagna elettorale, ad un mese e mezzo dalle elezioni.

"Penso che la campagna elettorale sia tutta sovratono, fatta di grandi slogan e pochissime ricette. Si parla anche molto di lavoro, ma non ci sono le proposte sul cosa fare. E questo è il grande limite della politica di questi anni che scommette su scelte sbagliate".

"Da questo punto di vista - ha aggiunto Camusso - vantiamo che la Cgil ha delle proposte concrete, dal piano del lavoro alla carta dei diritti, alla nostra proposta di cambiamento del sistema previdenziale. E, soprattutto, ha un'attenzione non ad utilizzare i giovani, ma a pensare a proposte per loro".

"Tirocinanti Calabria, ci hanno imbavagliato ma nel silenzio facciamo più rumore". È quanto hanno scritto su uno striscione circa cento tirocinanti che hanno organizzato una manifestazione per evidenziare le difficoltà e le incertezze sul loro futuro in occasione della presenza della segretaria generale della Cgil Susanna Camusso a Cosenza.

Alla leader della Cgil, che hanno incontrato prima dell'avvio dell'iniziativa sindacale, hanno chiesto una programmazione per il proseguimento nell'immediato dei tirocini e la creazione di un bacino dedicato. "In questi anni - ha risposto Camusso - si sono creati una serie di bacini di precarietà e non c'è bisogno di crearne dei nuovi, ma abbiamo bisogno di stabilizzazione, di costruire certezze. Il lavoro deve essere caratterizzato da uguaglianze di opportunità. Come è noto, ci stiamo battendo in tutta Italia per i percorsi di stabilizzazione e di creazione di lavoro. Quindi le nostre proposte ci sono, ma non bisogna confondere l'iniziativa che fa il sindacato nell'ambito della contrattazione degli enti locali rispetto alle responsabilità che le amministrazioni e la politica hanno di proseguire nella logica degli incentivi dei tirocini o dei bacini di precarietà. Bisogna distinguere le responsabilità".

Susanna Camusso ha inaugurato, a Cosenza, la storica sede della Cgil di Cosenza oggetto di una recente ristrutturazione realizzata a seguito di un accordo con la Regione Calabria, proprietaria dell'immobile. L'intesa con la Regione, infatti, consente al sindacato l'utilizzo dell'intero stabile, concentrando in un'unica struttura la Segreteria confederale, le categorie, i servizi fiscali, il patronato e varie associazioni legate alla Cgil. L'immobile di piazza della Vittoria ospita l'organizzazione sindacale dall'immediato dopoguerra. La sala riunioni è stata intitolata a Giovanni Donato, segretario generale della Cgil di Cosenzaprematuramente scomparso nel 2015. "Ho una grande commozione - ha detto Camusso dopo il taglio del nastro - in questo momento, ricordando Giovanni e l'importante ruolo che ha avuto per questa Camera del lavoro. È stato il promotore dell'avvio dei lavori di ristrutturazione, per difendere questa nostra sede storica, che oggi è anche accogliente e si presta sempre meglio a rispondere alle tante domande dei lavoratori".

"Noi da sempre ci siamo occupati di lavoro e legalità non solo in questa parte d'Italia ma in tutta Italia. I temi del lavoro e della legalità partono da una grande questione che si chiama capacità di reagire alla criminalità organizzata e alle infiltrazioni che ci sono". Ha detto Susanna Camusso, parlando con i giornalisti a margine di un'iniziativa sul tema "Lavoro é Legalità". "Noi - ha aggiunto Camusso - non abbiamo mai fatto mancare la nostra iniziativa, la nostra nettezza di giudizio compreso il presentarsi come parte civile nei procedimenti giudiziari che ci sono stati, nel costruire relazioni tra regioni che permettessero di comprendere come fosse cresciuta, anche negli anni della crisi, e non solo per effetto della crisi, l'infiltrazione e, in qualche caso, l'occupazione da parte della criminalità organizzata di attività produttive. Dopodiché c'è un tema di legalità che riguarda il lavoro che non è sempre necessariamente il tema della criminalità organizzata ma che sono le tante forme di illegalità sulle quali noi diciamo con nettezza che bisogna smetterla di avere un atteggiamento remissivo. Mettiamo sempre in evidenza, infatti, che dove si utilizza lavoro nero, lavoro illegale, lavoro sotto caporale, si commettono dei veri e propri reati che sono una delle ragioni delle difficoltà che l'economia incontra per decollare".