Cosenza, Partito comunista: contestazione all'inaugurazione del ponte di Calatrava

"Il Partito Comunista chiama i lavoratori, i disoccupati e gli studenti cosentini alla mobilitazione in occasione dell'inaugurazione del Ponte di Calatrava a Cosenza. Quest'opera inutile non è simbolo di Cosenza, ma del potere della borghesia cosentina e della vanesia del sindaco Occhiuto e per questa ragione non rappresenta i cosentini!

Costato oltre 13 milioni di euro, che diventeranno 20 con la realizzazione di tutte le opere collaterali, come le strade, le rotonde e i camminamenti pedonali, si è da poco scoperto che questi soldi sono stati ottenuti con la rapina ai danni dei lavoratori, sottraendoli ai fondi ex Gescal. Questi fondi furono ottenuti con trattenute salariali ai lavoratori e dovevano essere impiegati per la costruzione di case popolari, ma mentre Cosenza soffre l'emergenza abitativa da anni, i padroni rubano ai lavoratori per costruirsi il ponte e trasformare le zone adiacenti nei loro futuri i loro quartieri residenziali!

La costruzione del ponte è uno schiaffo in faccia ai proletari cosentini, a chi vive in situazioni di indigenza, a chi ha perso il lavoro, a chi ne cerca uno disperatamente, a chi è sfruttato in nero sul posto di lavoro, anche nel cantiere del ponte stesso, a chi vive in condizioni precarie nel centro storico sperando in un intervento delle istituzioni e a chi una casa la aspetta da anni, non sapendo che il ponte è stato costruito con fondi che gli spettavano di diritto.

Tanti sono i problemi che affliggono i cosentini e sui quali si sarebbe dovuto intervenire invece di buttare soldi per un'inutile ponte con un'antenna di forma fallica. Ma non dobbiamo dimenticare che il ponte è macchiato del sangue di Raffaele "Maurizio" Tenuta, operaio che lavorava in nero all'opera e caduto dal ponte in circostanze mai volutamente chiarite. Maurizio fu portato a casa e poi all'ospedale, dove morì dopo 3 mesi di agonia, mentre si cercava di insabbiare il tutto. E' vergognoso che l'ispettorato del lavoro non sia intervenuto sul caso e che non si sia fatta luce sul caso.

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Vogliamo:

1). Che il ponte venga intitolato a Raffaele "Maurizio" Tenuta e che continuino le indagini, fino alla condanna dei colpevoli per la sua morte per rendergli giustizia;

2). Esprimere un'idea di città differente da quella di Occhiuto, tutta cemento, parcheggi a pagamento ed esclusione dei ceti popolari dai servizi essenziali. Vogliamo rivendicare il diritto alla casa, al lavoro, ad un servizio di trasporto pubblico efficiente e di qualità, il diritto all'approvigionamento idrico per i residenti nei quartieri popolari;

3). Esprimere ancora una volta il nostro dissenso verso la costruzione della metro leggera e dello stadio nuovo, ennesime opere inutili, come questo ponte, nella nostra città, utili a far speculare i padroni sottraendo soldi pubblici che potrebbero essere utilizzati per migliorare la vita di noi cosentini!

Vogliamo suonare la riscossa per i ceti popolari cosentini e dimostrare che un altro mondo è possibile, per questo invitiamo tutti i lavoratori, i disoccupati, gli studenti, le associazioni e i movimenti ad aderire alla protesta del 26 gennaio!". Lo scrive in una nota il Partito comunista di Cosenza.