Sanità, Sergio: "Ospedale Trebisacce deve riaprire subito"

"I cittadini del comprensorio di Trebisacce devono essere tutelati nel loro diritto alla salute e quindi poter usufruire dell'ospedale in loco per tutte le emergenze sanitarie che dovessero verificarsi, considerato che la distanza dall'hub di Cosenza è di ben 100 chilometri". Lo afferma, in una nota, il consigliere regionale Franco Sergio, del gruppo "Oliverio presidente". "C'é anche da considerare - aggiunge Sergio - che, fra l'altro, proprio in virtù della chiusura degli ospedali di Lungro, San Marco, Trebisacce e Cariati ed il ridimensionamento di tanti altri, l'Annunziata è congestionato soprattutto nei servizi di pronto soccorso. Mi chiedo e chiedo al Commissario regionale, al direttore dell'Azienda sanitaria provinciale ed al delegato per la sanità del presidente della Giunta regionale se risponda al vero che i fondi necessari per la riapertura dell'ospedale siano già disponibili e che, quindi, si tratti forse 'solo', per usare un eufemismo, di un problema di ingorgo burocratico. I burocrati che evidentemente frappongono ostacoli di varia natura, dovrebbero spiegarci come sia possibile che i cittadini dell'area di Trebisacce, in presenza di gravi incidenti o emergenze quali gli infarti, per ottenere le cure necessarie, debbano percorrere tanti chilometri prima di arrivare in un pronto soccorso o in un reparto specializzato, Provocando la tanto deprecata "migrazione" verso Basilicata, Puglia ed oltre. Non si può consentire il taglio, in modo lineare, di personale per la sanità pubblica o peggio la soppressione delle strutture ospedaliere territoriali. L'ospedale, deve essere riaperto immediatamente ed anche potenziato nei reparti, nei macchinari e nel personale medico ed infermieristico".

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"Ribadisco la richiesta ufficiale di spiegazioni e chiarimenti - conclude il consigliere regionale - ai vertici della sanità, della burocrazia e della politica regionale. Mi attiverò sin da subito, anche con un'interpellanza urgente in Consiglio, per comprendere se vi siano, per caso, inaccettabili motivazioni dilatorie circa l'erogazione dei fondi, eventualmente già disponibili, addirittura solo nel primo trimestre del 2018".