Paga in base al colore della pelle nel Cosentino, Sbarra (Fai Cisl): “Bene arresti, ma senza prevenzione battaglia impari”

"Una storia che ha dell'incredibile, e che dimostra nella sua drammaticità quanto certe aree del malaffare continuino a perpetrare il più bieco sfruttamento, accanendosi in particolare sulle fasce più deboli del lavoro migrante. Bisogna dare una svolta a una lotta che resterà impari senza un adeguato investimento sulla prevenzione".

Lo afferma in una nota Luigi Sbarra, Segretario Generale della Fai Cisl, commentando gli arresti nel cosentino per caporalato.

"Gli arresti – aggiunge - sono l'ennesimo e importante segnale che lanciamo agli aguzzini grazie alla conquista della Legge 199, voluta dal sindacato e costruita insieme al Governo e al Parlamento. Però, le stesse catture di questi mesi, dimostrano come la piaga sia ancora grave e come questi sfruttatori continuino ad operare pensandosi intoccabili. Bisogna operare anche a monte del fatto criminale, puntare sulla prevenzione, dare forma alla seconda gamba della Legge: quella che valorizza il coinvolgimento delle Parti sociali agricole e del loro presidio sui territori mediante la Cabina di Regia e la Rete di Qualità. La sfida si vince anche realizzando un investimento sul versante culturale e puntando sulla costruzione di una grande alleanza sociale sui territori che rilanci un sistema di relazioni sindacali maggiormente partecipativo e valorizzi la risorsa della contrattazione di secondo livello e della bilateralità. Dobbiamo mettere in piedi una controffensiva partecipata: il Governo, che tanto ha fatto su questa materia, non esiti a compiere l'ultimo miglio".

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