L’associazione Prima che tutto crolli: “Nessuno speculi sulla tragedia di Corso Telesio. No a grandi opere inutili come la metro”

"L'incendio di Corso Telesio, costato la vita a tre persone in un contesto di grave disagio sociale, scuote l'opinione pubblica cittadina che giustamente chiede sia fatta piena luce sull'accaduto. Venerdì scorso si è consumata una tragedia annunciata dell'abbandono: umano, sociale e culturale. Il rogo divamapato in un appartamento attiguo allo storico Palazzo Compagna, oltre a stroncare delle vite, ha causato la perdita di un pezzo importante dell'identità cittadina con l'incredibile distruzione di preziosi documenti del Rinascimento cosentino, custoditi da un privato. Questi abbandoni hanno radici antiche e riguardano la spesa sociale, ma anche quella culturale, sempre più falcidiate da tagli a livello nazionale, regionale e locale.

In questo momento di lutto per tutta la comunità è doveroso rispettare la memoria delle vittime evitando di speculare sul dolore per fini politici. Nessun salga in cattedra, perché nessuno è credibile. Prima di piangere lacrime di coccodrillo, i gruppi all'interno del Consiglio comunale di Cosenza, sia di maggioranza sia di opposizione, facciano un profondo esame di coscienza. Scoprirebbero di essere tutti in qualche modo responsabili del fatto che Cosenza Vecchia sta cadendo a pezzi e molti suoi abitanti vivono in condizioni sub-umane.

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Più volte, a partire dal "Libro bianco su Cosenza Vecchia", abbiamo sottolineato che il problema del centro storico di Cosenza non si risolve con operazioni di facciata o con qualche sagra, o, come di recente è stato proposto, facendone un dormitorio per duemila studenti universitari, ma affrontando preliminarmente la questione del degrado sociale degli antichi quartieri. Anche per questo "Prima che tutto crolli" ha elaborato una proposta di legge regionale di iniziativa popolare per la rivitalizzazione e la rinascita dei centri storici calabresi, sottoscritta al momento da oltre cinquanta comuni, che se approvata aiuterebbe i sindaci a risolvere il problema delle abitazioni private fatiscenti e pericolanti.

Da tempo abbiamo proposto che la classe politica cosentina, unita, chiedesse alla Unione Europea la rimodulazione del finanziamento di 160 milioni destinato alla inutile, dannosa, antieconomica e obsoleta metrotranvia. Che peraltro non porterebbe alcun beneficio al centro storico di Cosenza, checché si voglia far credere, considerato che il collegamento tra il centro storico e l'Unical esiste già con il tracciato ferroviario da Cosenza Casali e oltre. Da tempo chiediamo il potenziamento delle politiche sociali per le periferie cittadine. E continuiamo a chiederlo, nella convinzione che le grandi opere come la metrotranvia non siano a favore della povera gente che si dice di voler difendere, ma contro la povera gente, perché drenano risorse che potrebbero essere utilmente investite nel sociale per garantire la parità dei diritti fra tutti i cittadini di Cosenza". Lo afferma in una nota l'Associazione Prima che Tutto Crolli.