Rende, i giovani di Alternativa Popolare: “Basta con le chiacchiere, il sindaco revochi la delibera che interessa all’asssessore Munno”

"E' una cosa gravissima la delibera sulla Tari, con la quale si è approvato l'esenzione per alcune zone, tra le quali sembrerebbe ricadere la particella su cui è sita la casa dell'assessore Munno. Il sindaco deve assolutamente procedere alla revoca di questa delibera ed inserire le vie popolose, tra cui contrada Rocchi ed una parte di contrada Lacone (via Alessandro Magno, corso Marco Polo, via Vasco De Gama, via Orso Mario Corbino) dove i tantissimi residenti vivono realmente la criticità dell'aria irrespirabile dell'ex Legnochimica e non deve fare disuguaglianze, perché non esistono cittadini di seri A e seri B. Queste zone vanno inserite, in quanto ricadenti all'interno del cerchio, con circonferenza che va dai 100 m ai 1000 metri, criterio stabilito dal Consiglio comunale, come si può constatare dalla planimetria allegata alla delibera 105 del 23 maggio 2017. Non come ha fatto il dirigente del Settore Urbanistica, con un'operazione a dir poco spericolata, che ha interrotto il cerchio, di fatto escludendo queste zone, e allungando a mò di lingua verso nord, oltre i 1000 metri, dove sembrerebbe ricadere l'abitazione dell'assessore Munno. Ma la cosa più grave è che l'assessore Munno interessato alla vicenda ha trovato anche il coraggio, sempre se sono vere le notizie riportate dai giornali, di autopromuovere la sua abitazione per includerla nell'esenzione Tari. Il sindaco non deve tacere su questa cosa gravissima e deve spiegare alla cittadinanza chi ha ordinato al dirigente azzato di fare questa modifica. E il sindaco ha l'obbligo di sorvegliare ed evitare che questi dirigenti comunali, pagati profumatamente a 120 mila euro l'anno, possano di soppiatto prestarsi a queste spregiudicate operazioni. A questo punto è giusto chiarire se è vero che l'assessore Munno ha approvato la delibera 105 e allo stesso tempo ha presentato domanda, con protocollo n 0029659, per l' esenzione Tari della propria abitazione. Di fronte a questi fatti il sindaco deve prendere immediati ed urgenti provvedimenti e non ci possiamo lamentare come classe dirigente di Rende se poi la magistratura assume quel ruolo di supplenza per far rispettare la trasparenza e la legalità. I cittadini ormai hanno capito il nostro modo di far politica che è soprattutto legato ai problemi della cittadinanza e del territorio, purtroppo il sindaco si agita a far passare la nostra grande presenza politica quasi a disturbatori delle sue mai realizzate opere di crescita e disviluppo. Dopo tre anni, in cui il sindaco Manna ha realizzato dossier di chiacchiere e di parole al vento, si è accorto che Alternativa Popolare gli impediva di sviluppare il suo programma. Al sindaca ricordiamo che noi abbiamo votato rarissime volte contro delle pratiche poco limpide e che richiedevano un maggiore approfondimento come la dismissione del locali di piazza Matteotti o del Cud, o alcuni debiti particolari fuori bilancio, o altre pratiche che risultavano ambigue. Per il resto, il sindaco non si preoccupi perché non abbiamo mai richiesto connivenze o pratiche legali da dare agli amici ma abbiamo sempre fatto il nostro dovere nel rispetto del patto elettorale che aveva portato alla vittoria di Manna. Oggi dopo tre anni il sindaco ha stracciato quel patto elettorale siglato con i cittadini e si è fatta una Giunta di minoranza con i suoi vicini di casa. Di tutto questo, prima o poi, i rendesi, in verità lo stanno già facendo, gli chiederanno il conto". Lo afferma una nota del Coordinamento Giovani "Alternativa Popolare" Rende.

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