Meetup "Cosenza e Oltre": "Occhiuto badi meno alla cementificazione e più alla sostanza"

"E così Domenica 23 di Luglio 2017 sarà, per Cosenza, una data da ricordare con una targa tipo quelle risorgimentali, in subordine, un giorno da destinare a festività pari a quella patronale. Eh sì perché ,il 23 di Luglio finalmente si innalzerà la vela del famoso e "penelopesco" PONTE Di CALATRAVA !

Preludio alla sua prossima inaugurazione (si spera).

Ponte fortemente voluto dal compianto Giacomo Mancini ma bisogna dare e Cesare quel che è di Cesare, portato a termine(quasi) dal Sindaco Mario Occhiuto". Lo scrive in una nota il meetup Cosenza ed oltre.

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"Ricordando che il ponte, come progetto e funzione , appartiene ad un'altra "era" il cui contesto economico sociale della Nazione e quindi anche della Città, faceva ben sperare in un futuro diverso dal triste presente che noi tutti conosciamo e non negando i giusti meriti al Sindaco, sicuramente bravo nel cementificare (deve essere allergico a qualsivoglia tipo di verde e di pianta visto Piazza Fera e la rinnovanda Piazza Riforma) ci chiediamo: è questo che serve veramente? Non sarebbe ora che questa Amministrazione si prodigasse in qualche modo nel difficile compito di alleggerimento di una disoccupazione giovanile pari al il 50% e nell'altrettanto (meno) difficile compito di rendere le strade cittadine "degne"di questo nome?

Il Sindaco, in ogni sua rappresentazione, ci chiede di "immaginare" Viale parco con la metrotramvia, di immaginare l'hub di Piazza Riforma (un altro deserto di cemento) con i suoi punti di ritrovo e di ristoro per giovani e non, che impegnano il loro tempo ed i soldi che non hanno a consumare birra e drink arricchendo (ancor di più ) chi ricco è già di suo e scontentando i residenti come succede a Piazza Santa Teresa senza creare un posto di lavoro che non sia quello dello sfruttamento .

Per concludere, ben venga il ponte di Calatrava che certo porterà lustro ma nel contempo ,chiediamo al Sindaco o meglio ci rivolgiamo alla sua immaginazione di dedicarsi meno ai tesori di Alarico ed alla cementificazione (speriamo sia finita) e di volgere la sua fervida mente, più alla sostanza che alla forma come per esempio l'annoso problema dell'acqua sempre annunciato risolto e mai effettivamente risolto .per non parlare del centro storico che sarà oggetto di ulteriore attenzione e dei giovani quei pochi ancora che nutrono qualche speranza per il futuro che per realizzarla abbandonano questa terra rendendola ancora più povera; quindi verso problemi più concreti che attanagliano purtroppo la vita di chi a Cosenza è nato e ci vive".