Buonvicino (Cs), il 21 luglio il maratoneta Gorgone ospite al Festival “Seduzioni & Gusto”

Salvatore Gorgone sarà ospite il 21 luglio a Buonvicino, per il festival Seduzioni & Gusto, in cui racconterà la propria storia.

"Long Live Marathon" potrebbe essere la colonna sonora della storia di Salvatore Gorgone, parafrasando il titolo di un celebre pezzo rock degli Anni Settanta, "Long Live Rock" firmato The Who e immaginando la vita di Salvatore Gorgone come un film. E c'è davvero del cinematografico nella storia di quest'uomo che ha scoperto la passione per la corsa dopo i 60 anni e, come Forrest Gump, non ha più smesso.

Dal 2012 ad oggi Salvatore Gorgone, classe 1950, ha corso ben 188 gare (aggiornamento al 14 luglio 2017) - 122 maratone (42,195 km), 33 mezze maratone(21.0975 km), 33 ultra maratone (superiori a 42,195 km) per un totale di 8.958 km di gara (dato aggiornato al 4 giugno 2017) in oltre 70 località in Italia e nel resto d'Europa, Asia e America, a latitudini e condizioni climatiche diverse ed estreme: Milano, Roma, Torino, Liverpool, Mosca, Amsterdam, Stoccolma, Berlino, Parigi, Tromso, Omsk, Nuova Delhi, Gerusalemme, Dubai, Seoul, Shanghai, Singapore, New York, Chicago, Boston, Miami, Panama, Anchorage...

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A rendere fenomenale l'esempio di Salvatore sono la frequenza delle maratone (una media di 3 al mese) e i tempi con cui taglia il traguardo segnando spesso il primato di gara nella categoria 65-69 anni.

Sempre in cerca di nuove sfide, i progetti di Gorgone per l'estate 2017 mesi sono ambiziosi: 7 gare in 2 mesi, per una copertura di oltre 500 km, tra maratone e ultramaratone da Capo Nord al Gran Sasso:

1- Sabato 17 Giugno Maratona di Tromso (Capo Nord);

2 - Sabato 24 Giugno Maratona di Novi Sad (Belgrado);

3 - Domenica 9 Luglio Maratona di San Pietroburgo;

(le prime 3 maratone sono state conteggiate nel presente comunicato, aggiornato al 14 luglio 2017);

4 - Sabato 15 Luglio 100 km di Asolo (Treviso);

5 - Domenica 30 Luglio 50 km del Gran Sasso (L'Aquila);

6 - Sabato 12/Domenica 13 Agosto 100 Miglia di Berlino (161 km), per il quarto anno consecutivo;

7 - Sabato 26 Agosto 100 km del Fiordo Danese (Danimarca).

Ma chi è Salvatore Gorgone nella vita? E qual è la molla che spinge una persona - un professionista - a mettersi in gioco così intensamente dopo i 60 anni?

Calabrese originario di Buonvicino (CS) e milanese d'adozione, ingegnere meccanico ed amministratore unico di una società di consulenza per le industrie innovative (la SE.F.IND. srl), marito di Isabella, padre di due bambini che girano il mondo con lui (Lorenzo di 13 anni e Marco di 10 hanno già visto le capitali europee e Shanghai, New York, Capo Nord, la Siberia...) e runner. A 67 si guarda indietro e può raccontare una storia pazzesca: una passione che lo spinge da 6 anni ad alzarsi la mattina presto e correre per 10 km, strade, città e terre che sono passate sotto le sue scarpe, decine di persone conosciute, di usanze, di tradizioni, di cibi, di esperienze. Una vita intensa e percorsa sulle proprie gambe. Per sport? Per hobby? Non solo. C'è di fondo un grande senso della sfida, la volontà di andare oltre i propri limiti, sempre nel rispetto del proprio corpo e della salute, superando la soglia mentale della stanchezza con il coraggio e la determinazione, come spiega lui stesso: "E' il gusto della competizione, è sfidare il proprio corpo, combattendo per poter superare i momenti di stanchezza e di crisi trovando la forza di andare più forte. La corsa permette di riprendersi la propria vita, riavvolgendo il mulinello, per recuperare almeno in parte la corda data ed il tempo perduto, fino a raggiungere il traguardo della gara e della vita, due aspetti che poeticamente si fondono al termine delle fatiche"

Tra allenamenti e maratone Salvatore corre circa 300-320 chilometri al mese, con passione ma anche con criterio, strategia e consapevolezza, come spiega lui stesso, nel rispetto del proprio corpo: "Mi rendo conto che alla mia età quello che faccio è fuori dal comune, ma uso buonsenso: faccio le analisi del sangue ogni quattro mesi, comprensive di ecodoppler ed esami sotto sforzo. Ho fatto due corsi di medicina sportiva. Ciò è molto importante, perché permette di capire i limiti oltre i quali può essere pericoloso osare. Ascolto con attenzione i segnali del mio corpo anche durante le gare e da questi imparo la strategia per le corse successive, avendo coscienza di quando e come spingermi oltre".