Il sindaco Chiarello alla Regione: "Effettuare studi sull'Elefante di Pietra di Campana"

Turismi, il prezioso lavoro dell'architetto Roberto Canino porta ancora una volta sotto i riflettori nazionali il mistero che avvolge l'elefante di pietra sito in località Incavallicata. – Le istituzioni sovra comunali, la Regione Calabria e la Soprintendenza per i Beni Archeologici in primis, devono metterci in condizioni di poter fare il salto di qualità. Vanno stimolati, sostenuti e avviati studi e ricerche scientifiche importanti sia per approfondire l'origine dei megaliti sia, soprattutto, per contribuire, attraverso la comunicazione diffusa su questo ed altri marcatori identitari distintivi, a far diventare l'intera area della Sila Greca una destinazione turistica attrattiva e fruita tutto l'anno.

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È, questo, l'appello del Sindaco Agostino Chiarello ringraziando Canino per la nuova preziosa zoomata dedicata all'enigmatico monumento di pietra, ospitata questa volta sul quotidiano nazionale Libero di ieri (lunedì 26 giugno).

Per risolvere il giallo archeologico – si legge nell'articolo di Lucia Esposito – basterebbe pochissimo: pochi mesi di lavoro potrebbero dare ai sassi dell'Incavallicata quella certezza scientifica che li trasformerebbe da petre fatte accussì du vientu in un reperto unico in Europa. E il paesino di Campana diventerebbe una meta irrinunciabile per gli appassionati di archeologia.

Ho ricevuto molte offerte dalle università straniere che vogliono venire a fare i rilievi e studiare i sassi – spiega Canino su Libero – ma finché la Sovrintendenza calabrese non esprime un parere, non possono venire perché hanno bisogno dei permessi. La cosa incredibile è che queste sculture sono belle da togliere il fiato e potrebbero trasformare la zona in un'attrazione enorme per i turisti. Ma per ora sono solo un capolavoro nascosto che la Calabria si ostina a tenersi tutto per sé.