Calabrone (Cgil): "Fallimento Jobs Act sotto gli occhi di tutti"

"Il fallimento del jobs act è ormai sotto gli occhi di tutti; nel nostro territorio, in tutta la provincia di Cosenza già debole di suo, ha avuto un impatto ancor più devastante: basta guardare i dati relativi all'avviamento al lavoro rispetto alla cessazioni riferiti ai primi quattro mesi del 2017.

I lavoratori che dal 1° gennaio al 30 aprile 2017 hanno cessato il loro rapporto di lavoro sono stati ben 31883 contro i 30840 che sono stati avviati, con un saldo negativo di 1043 unità, dimostrazione evidente di un tessuto sociale che si sta sempre di più sfaldando.

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Le differenze negative, tuttavia, non finiscono qui: aumentano, infatti, i contratti a tempo determinato, che vedono un saldo positivo fra avviati e cessati di 468 unità; considerate le nuova normative ciò significa purtroppo una ulteriore riduzione dei diritti dei lavoratori.

I contratti a tempo indeterminato rilevano, invece, un saldo negativo: i nuovi contratti sono 2845 contro i 3923 dei cessati, e tali dati certificano il fallimento delle politiche del lavoro dei Governi succedutisi negli ultimi anni.

Aumentano i rapporti di apprendistato, ed infatti quelli cessati sono 152 mentre quelli attivati che sono 162.

Questi dati testimoniano di una realtà in cui la qualità della vita peggiora, la disoccupazione giovanile aumenta, la migrazione ricomincia a crescere in modo significativo, attenuata marginalmente da flussi migratori verso il nostro territorio, che difficilmente si integrano nella nostra società.

Ed ancora una volta, la CGIL non può che ribadire la necessità e l'urgenza di una nuova politica di sviluppo del nostro territorio che rimetta al centro della politica il lavoro, attraverso investimenti, possibilmente anche di grandi aziende nazionali, che snellisca una burocrazia soffocante, dove si annidano sacche di criminalità che coinvolgono tutte le attività della nostra provincia.

Alla debolezza del sistema industriale corrisponde evidentemente una costante diminuzione di impegno di manodopera; di conseguenza è fondamentale investire nel sociale che rappresenta fonte di ricchezza economica e sociale.

Di pari passo vanno combattute le tante illegalità che persistono nel mondo del lavoro cosentino, partendo da una lotta vera al lavoro nero, che non si combatte con i "libretti lavoro", una lotta alle tante situazioni di sfruttamento che vengono alla luce: basti pensare, ad esempio, a quei datori di lavoro che sono stati arrestati in questi giorni perché ricattavano i dipendenti, pretendendo da loro la restituzione di parte dello stipendio, per poter conservare il posto di lavoro.

Sono queste le profonde ingiustizie che bloccano lo sviluppo e solo con una collaborazione reale da parte di tutte le istituzioni in sinergia con le parti sociali sarà possibile dare un futuro alla nostra terra". Lo afferma una nota del segretario generale della Cgil di Cosenza, Umberto Calabrone.