Cosenza, la Cgil: "Consiglio comunale decide che si devono combattere i poveri e non la povertà"

"Lo scorso 6 aprile, in vista del Consiglio Comunale convocato sul tema dell'emergenza criminalità in città, la Cgil, nell'ambito di una campagna nazionale di mobilitazione contro i decreti Minniti-Orlando, ha inviato al Sindaco di Cosenza un ordine del giorno perché fosse presentato e discusso in Consiglio; lo stesso chiedeva al Governo ed al Parlamento di ritirare i due decreti in materia di "contrasto all'immigrazione illegale" e "sicurezza delle città", in quanto frutto di una impostazione liberticida che introiettando pezzi del programma politico delle destre estreme, tende a criminalizzare il disagio sociale, senza preoccuparsi di intervenire per combattere la povertà e la marginalità di un numero crescente di cittadini.

Per la Cgil, la sicurezza rappresenta l'esito del pieno soddisfacimento dei diritti individuali, sia sul piano sociale ed economico che su quello civile e politico. Non si può ribaltare questo paradigma senza provocare effetti disastrosi per la collettività. Non si possono certo affrontare efficacemente le straordinarie questioni poste dai fenomeni migratori che contraddistinguono la nostra epoca con un'ulteriore stretta securitaria, né si può ridurre il disagio sociale provocato dalla crisi a mero problema di "decoro urbano" o di ordine pubblico.

L'ordine del giorno proposto dalla Cgil individuava l'obiettivo di rafforzare la collaborazione tra Comuni per incrementare i luoghi e le occasioni dell'accoglienza diffusa e rivendicava l'incremento dei fondi per le politiche sociali, a partire dal Fondo Sociale Nazionale per consentire ai Comuni, fuori dalle logiche delle politiche di austerità, di tornare a dare risposte ai bisogni sociali dei cittadini.

Non sorprende, in verità, che l'ordine del giorno proposto dalla Cgil sia stato ignorato e non sia stato discusso dal Consiglio Comunale; lascia invece molto perplessi la lettura di quanto lo stesso Consiglio ha deciso all'unanimità.

Nella delibera n. 20 del 10 aprile scorso, si legge che visti i numerosi eventi di microcriminalità che hanno interessato la città negli ultimi mesi, "dovuti in gran parte al disagio sociale e all'acuirsi della crisi economica e alle difficoltà nella gestione dei nuovi flussi migratori", anche alla luce del "Decreto Sicurezza" (sic!) si impegna il Sindaco a chiedere, fra l'altro, il potenziamento dell'organico delle forze dell'ordine, la riattivazione del sistema di videosorveglianza, un maggior utilizzo della polizia municipale e l'attivazione di convenzioni con istituti di vigilanza privata per innalzare il livello di sicurezza in città.

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Senza neppure la parvenza di una opposizione, quindi, il Consiglio Comunale di Cosenza, coerentemente con la cultura che ispira i decreti Minniti-Orlando, decide che si devono combattere i poveri e non la povertà e sceglie di porsi in aperto contrasto con la vocazione all'accoglienza e con lo spirito libertario e democratico che ha sempre contraddistinto la nostra comunità. Non ci resta che prenderne atto e provare a contrastare con tutte le nostre forze questa pericolosa deriva". Lo afferma in una nota Umberto Calabrone, segretario della Cgil di Cosenza.